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2 Marzo 2023Lettera aperta alla Regione: «Condizione umanamente insostenibile». Giani: «Roma ci dia i fondi»
Giulio Gori
«Un ultimatum». Così centinaia di medici dei pronto soccorso toscani definiscono la lettera aperta che hanno inviato alla Regione e al ministero della Salute, minacciando le clamorose dimissioni in blocco.
Gli specialisti dell’emergenza urgenza denunciano il «disagio che viviamo quotidianamente» e chiedono di «riportare la situazione a livelli umanamente sostenibili per gli operatori e per gli utenti: se la situazione resta quella attuale, tutti noi siamo destinati ad abbandonare, e allora tanto vale farlo insieme, dimettendoci in massa». «Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo peggioramento della qualità delle nostre prestazioni — proseguono — Ogni giorno dobbiamo far fronte all’affollamento del pronto soccorso, sia per l’iperafflusso di pazienti che per la carenza di posti letto negli ospedali», in una situazione di grave carenza di personale.
Ma l’emorragia di medici è già iniziata. E cresce. Secondo le stime del sindacato Anaao, in Toscana ci sono state circa 120 dimissioni volontarie dalla sanità pubblica nel 2019, 130 nel 2020, 150 nel 2021, 160 nel 2022. Segno di una sofferenza sempre più forte.
«Gli addii di anno in anno aumentano — dice Gerardo Anastasio, segretario toscano di Anaao — E paradossalmente, quello degli abbandoni è un problema addirittura trascurabile rispetto alla situazione drammatica del mancato ricambio: non solo ogni anno oltre 350 borse delle scuole di specializzazione rimangono vuote o vengono abbandonate al primo anno di corso, ma oltretutto il 40% dei nuovi specializzati sceglie di non entrare nel sistema sanitario pubblico».
I giovani medici virano sul privato, sul lavoro a gettone o scappano all’estero. Per i medici non è una questione di soldi, ma di carichi di lavoro insostenibili per carenza di specialisti. La leva economica sembra però l’unica possibilità per provare, se non a fermare, almeno a frenare la deriva. Così, la Regione ha deciso di stanziare 90 euro lorde in più al mese per chi lavora nei pronto soccorso. Una misura che lo stesso assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini, ritiene «assolutamente non sufficiente», mentre il governatore Eugenio Giani fa appello al governo per avere più risorse per il settore: «Sono vicino agli operatori del pronto soccorso: facciamo tutto quello che è nelle nostre possibilità e nelle risorse che attraverso il fondo sanitario nazionale ci vengono date».
Giani spiega di aver parlato col ministro della Salute Orazio Schillaci, che sarebbe d’accordo nel garantire nuovi finanziamenti. «Bene l’impegno del ministro sugli stipendi più alti per i medici — dice il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Piero Dattolo — Ma è l’ora di far seguire le parole ai fatti: occorre finanziare a dovere i servizi sanitari e superare il tetto alle assunzioni».
Critiche alla giunta regionale arrivano dal M5S, che chiede le dimissioni di Giani e Bezzini, e da Fdi che spiega che il problema non dipende da una carenza di risorse ma «la cattiva gestione della sanità toscana che ormai va avanti da anni».
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