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18 Gennaio 2024Il loggiato trasformato in uno spazio urbano con l’opera site-specific di Kraita317
Loredana Ficicchia
Estemporanea, effimera, per definizione refrattaria a ogni forma di normalizzazione, l’arte urbana dello street artist rumeno Kraita317, con i favori della sua galleria di riferimento, la Street Levels Gallery di Firenze, cede alla seduzione di uno spazio museale. Da domani fino al 18 febbraio è aperto al pubblico al Museo Novecento il lungo murales Different Might be Everything (il cui titolo è mutuato dalla celebre scritta a neon nel chiostro di Maurizio Nannucci, Everything Might Be Different ), un’opera geometrica ispirata alla strada cui nelle notti erranti, Kraita317 inseparabile dal suo cappuccio da cui sbuca una visiera calata sugli occhi, ha carpito gli umori, le sensazioni, le paure, sintetizzandole a colpi di pennello intinti in colori primari. Chiara l’ispirazione al Nuovo Realismo di Gianni Rotella, in particolare ai manifesti pubblicitari disseminati per le strade e destinati a essere strappati. Autentici vivai di relazioni umane. L’artista utilizza la parte retrostante del manifesto, il cosiddetto blue-back, come tela a cui affidare il suo transfert.
Un’altra mossa audace del museo che nel solco della sua missione, ovvero l’arte contemporanea, trasforma il piano terra del loggiato in uno spazio urbano, una sorta di galleria a cornice del cortile interno, il giardino delle sculture. «Museo Novecento spinge sulle giovani generazioni — dice il direttore Sergio Risaliti — Per la prima volta abbiamo deciso di dare evidenza a un protagonista della street art nell’intento di superare il diaframma tra spazio esterno e interno in una continuità di scambio di energia tra le diverse dimensioni. Certo, avremo bisogno di più custodi per garantire l’ingresso gratuito al loggiato».
Kraita317, organizza il suo racconto in un crescendo che si affida alle grandi sagome nere nella prima parte del percorso per esplodere in prepotenti rossi verso la fine. È uno dei principali protagonisti del movimento artistico urbano fiorentino degli ultimi anni e tra gli artisti che nel 2023 hanno partecipato alla grande esposizione internazionale di urban art del Museo Fluctuart di Parigi. «Firenze è in ritardo nella legalizzazione dell’arte urbana — spiega Cosimo Guccione, assessore alle politiche giovanili — Ora abbiamo un regolamento e gli street artist hanno i loro spazi, per esempio i piloni del Ponte all’Indiano ».
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