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Seicento milioni di euro tra industria, artigianato e territorio
C’è un’Amiata che lavora, investe e produce.
Un territorio che, tra i versanti senese e grossetano, genera circa seicento milioni di euro di fatturato annuo, mantenendo un equilibrio tra industria, artigianato e agricoltura raro nelle aree interne.
Con quasi 150 milioni di euro di fatturato diretto e la presenza di aziende come Floramiata, ENEL Green Power e altre realtà manifatturiere, Piancastagnaio rappresenta il principale polo industriale dell’Amiata.
ENEL, con gli impianti geotermici e le attività connesse alla produzione di energia rinnovabile, costituisce un pilastro strategico dell’economia locale, garantendo occupazione qualificata e investimenti continui in innovazione e sostenibilità. Il legame tra energia e territorio si traduce in progetti di ricerca, formazione e sviluppo ambientale che coinvolgono imprese, scuole e università.
Se si considerano anche le attività produttive e occupazionali collegate, in particolare con Stosa Cucine e Nuova Rivart, fortemente legate all’area per storia e filiere, il peso economico riconducibile a Piancastagnaio supera la metà del valore complessivo generato dal territorio amiatino.
Il comparto della pelletteria ha conosciuto negli ultimi anni profondi cambiamenti, evolvendo verso produzioni più strutturate e sostenibili.
La Scuola di Alta Specializzazione della Pelletteria, in corso di realizzazione, si inserisce in questo percorso, collegando formazione, competenze tecniche e nuove opportunità occupazionali.
Lungo la Cassia, Radicofani ospita Stosa Cucine (187,5 milioni di euro) e Nuova Rivart (25–50 milioni).
Stosa, nata a Piancastagnaio e tuttora legata al territorio che la considera parte della propria storia industriale, è oggi uno dei principali player nazionali del settore dell’arredo.
Insieme a Rivart forma con l’area pianese un distretto del mobile e dell’arredo di rilievo regionale.
Sul versante grossetano, Santa Fiora (117 milioni) si distingue per la presenza della filiera geotermica, in cui ENEL Green Power svolge un ruolo centrale, e per un’economia in evoluzione nei settori ambientale, tecnologico e dei servizi.
Castel del Piano (88 milioni) e Arcidosso (75 milioni) mantengono una struttura produttiva fondata su piccole imprese e turismo in crescita.
I comuni più piccoli — Cinigiano, Seggiano, Roccalbegna e Castell’Azzara — presidiano il comparto agroalimentare, con produzioni certificate e filiere corte.
Abbadia San Salvatore (circa 100 milioni) presenta una realtà economica legata ai settori tradizionali del commercio, dell’artigianato e della piccola manifattura, con potenzialità di rilancio connesse alla rigenerazione urbana e al rafforzamento dei servizi locali.
L’Amiata si presenta oggi come un sistema economico diversificato e coeso, in cui la manifattura si affianca all’agricoltura di qualità, ai servizi energetici e all’innovazione tecnologica.
La concentrazione di imprese tra Piancastagnaio e Radicofani costituisce il baricentro produttivo del comprensorio, ma la solidità complessiva dipende dalla capacità di integrare i diversi settori: formazione, lavoro, energia, sostenibilità e territorio.