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Le prime settimane di pontificato di Leone XIV sono state segnate da discorsi sobri e diretti, ora raccolti in volume. Il filo conduttore è un appello alla pace, intesa non come concetto astratto ma come compito quotidiano. Il Papa invita a ricostruire legami spezzati, a superare la logica della competizione e a riscoprire la gioia della cooperazione e della fraternità.
Il suo linguaggio è chiaro e disarmato. Non indulge in formule solenni, ma parla di vita concreta: della fatica di un prete che continua il suo ministero nonostante le difficoltà, dei genitori che affrontano ogni giorno i problemi di casa e lavoro, della forza silenziosa di chi porta avanti i propri doveri con fede e amore. In questi gesti ordinari, il Papa vede la fecondità della Chiesa.
Il suo magistero si muove lungo due assi. Da un lato, la pace come responsabilità comune, che chiama in causa governanti, comunità religiose, laici e istituzioni. Dall’altro, la fraternità, capace di conciliare fede e vita quotidiana, spiritualità e impegno terreno. Anche la scienza e lo sport, secondo Leone XIV, custodiscono un riflesso della bellezza di Dio e possono diventare parabole di Sapienza.
Questa anti-retorica è già cifra del suo pontificato: un invito a sentirci tutti parte di una missione che non esige grandi discorsi, ma una testimonianza semplice, costante e credibile.