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4 Settembre 2025
Mariella Baccheschi
Piancastagnaio
È terminata domenica sera la quattro giorni del “Fonti Jazz festival”, promosso dal comune di Piancastagnaio e dall’assessore alla Cultura e al Turismo Pierluigi Piccini, il quale ha affidato la direzione artistica a Valeria Pinzi della Associazione Culturale Contro (il)Tempo, con suoni e luci realizzati da Trappola Acustica e il progetto grafico di Michele Scalacci. “L’intuizione di collegare il jazz all’acqua si è rivelata geniale – ha scritto Piccini sul suo Blog – Come abbiamo spiegato, entrambi gli elementi arrivano di getto, scorrono, mutano pur avendo un’origine chiara. Improvvisano creando nuove vie”. Quest’anno il festival è stato spostato in un primo momento dalla Fonti di Borgo a quelle di Voltaia e successivamente, causa maltempo, è stato trasferito al coperto nello spazio Dante Cappelletti. “Ma quello che sembrava un problema – afferma Piccini – si è trasformato in una straordinaria scoperta.
Il recupero di questo spazio, progettato dall’architetto Francesco Traversi, ha ricevuto unanimi consensi”. La prima serata ha visto protagonisti Glenn Ferris Italian Quintet. Il trombonista californiano, che ha collaborato con Frank Zappa, Stevie Wonder, James Taylor e Billy Cobham, si è esibito con un quintetto tutto italiano: Mirco Mariottini, Giulio Stracciati, Franco Fabbrini e Paolo Corsi. “Il calore del trombone di Ferri – ha commentato l’assessore – ha incontrato la creatività italiana in una serata densa di energia”. La seconda serata ha visto protagonisti Magalì Sare e Manel Fortià con “Re-Tornar”, un viaggio sonoro che ha intrecciato jazz, folk mediterraneo e cantautorato. “La voce limpida di Magalì e il contrabbasso narrativo di Manel – ha scritto Piccini – hanno regalato un concerto dove ogni nota è diventata un racconto intimo”. Il terzo appuntamento ha portato sul palco Gabriele Mirabassi e Simone Zanchini in un incontro travolgente tra clarinetto e fisarmonica. “I due virtuosi hanno reinventato con ironia e raffinatezza il repertorio della musica popolare – parole di Piccini – trasformando valzer, tango e polka in terreno di sperimentazione jazzistica”. Il gran finale è stato dedicato alla musica per il cinema con “More Morricone”, un omaggio raffinato allo straordinario compositore italiano (ha scritto colonne sonore per 500 film) Ennio Morricone di Giovanni Ceccarelli al pianoforte, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e la voce di Cristina Renzetti.