
La pace impossibile tra Russia, Ucraina e Occidente
21 Agosto 2025
Tina Turner – What’s Love Got To Do With It
21 Agosto 2025
Al di là della disputa sulle fatture e sugli incarichi professionali, la vicenda che coinvolge Manfredi Catella e Coima non riguarda soltanto Milano. In controluce emerge un nodo che riguarda l’intero Paese: il rapporto tra poteri privati e istituzioni pubbliche nella trasformazione delle città.
L’accusa parla apertamente di “cattura del regolatore”: il rischio che chi dovrebbe essere controllato finisca per condizionare chi stabilisce le regole, orientando piani urbanistici, regolamenti e perfino norme di legge. È un tema che non si esaurisce nella cronaca giudiziaria, ma tocca la qualità della nostra democrazia.
Il caso dell’architetto membro della commissione comunale che riceve incarichi dal principale sviluppatore mette in luce una fragilità diffusa: i conflitti di interesse non vengono realmente prevenuti e le incompatibilità restano spesso solo sulla carta. È un meccanismo che mina la credibilità delle istituzioni locali e alimenta la sfiducia dei cittadini.
La sproporzione di forze tra grandi operatori immobiliari e pubblica amministrazione appare evidente. Da un lato ci sono società dotate di risorse, consulenti e relazioni politiche; dall’altro enti locali costretti a inseguire, più che a governare, le trasformazioni urbane. In questo squilibrio l’interesse generale rischia di soccombere di fronte alla forza della contrattazione privata.
Infine, c’è il salto di scala: ciò che nasce come trattativa o compensazione su un progetto urbano può trasformarsi in norma nazionale, come dimostra il caso dell’emendamento parlamentare che sembra recepire le istanze di un operatore privato. Significa che la questione non riguarda solo la giunta milanese, ma tocca il Parlamento, i decreti, l’intera architettura istituzionale del Paese.
La vicenda Catella non è solo un processo da seguire nelle aule giudiziarie: è uno specchio di come la politica urbanistica, a Milano come altrove, rischi di essere piegata da interessi privati. E questo, più che un problema locale, è un’emergenza nazionale.