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7 Ottobre 2022Montepaschi tira dritto e conferma l’aumento ma è tensione sui bond
7 Ottobre 2022
Sull’aumento attesa la risposta di Anima
Un impegno più ridotto, attorno a cento milioni, al massimo 150, senza rinegoziare a più lungo termine gli accordi assicurativi tra il gruppo europeo e il Monte dei Paschi di Siena ma essere in partita. Perché il tempo stringe per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi dell’istituto senese che il ceo Lovaglio vuole fare partire lunedì 17 ottobre per chiudere entro il 12 novembre. La decisione di Axa sarebbe presa, in base ai nuovi colloqui di ieri, dopo il vertice al Mef di mercoledì. Con tutta probabilità dovrebbe seguire Anima sgr, l’altro partner industriale, qui nel settore del risparmio gestito, di Mps. Nessuna delle società ha fin qui preso impegni scritti per quella porzione di 900 milioni dell’aumento riservata al mercato. Così come non lo hanno fatto i potenziali sottoscrittori della manovra, che trasformeranno l’interesse in ordini solo dopo la partenza dell’aumento. Farlo prima «congelerebbe» infatti la possibilità per loro di fare eventuali acquisti di titoli Mps in via preliminare. Cosa che ha fatto emergere punti di vista diversi tra le banche del consorzio che ha come capofila Mediobanca, Bofa, Citi e Credit Suisse che puntano a una soglia di adesioni attorno a 400 milioni. Una parte del pool vorrebbe invece alzare l’asticella per accettare la garanzia sulle azioni eventualmente inoptate. Intanto, i vertici della banca hanno avviato contatti anche con i fondi che hanno in pancia titoli di debito di Mps, bond subordinati finiti sotto stress perché «scontano l’ipotesi di un coinvolgimento nell’aumento con una conversione o svalutazione di circa il 40-45%», dice Equita. Nomi come Pimco che però, a sorpresa, potrebbero affacciarsi all’aumento per controbilanciare con equity i valori. Sarebbero poi sempre interessati l’imprenditore francese Denis Dumont, l’investitore londinese Hosking partners e Algebris.
Il ceo Lovaglio tira dritto. Il dossier verrà aperto la prossima settimana, dopo il via libera Consob atteso giovedì e la firma con le banche collocatrici. Con i mercati contrari e la scarsa propensione al rischio, i prossimi giorni si profilano una sfida.