L’annuncio del segretario regionale Fossi. Riunione fra Prato, Firenze ed Empoli
«Processo di quotazione sospeso». Il segretario regionale del Pd Emiliano Fossi strappa sul percorso della Multiutility dei servizi e blinda il suo partito — quello di maggioranza in Toscana e nella maggior parte dei Comuni coinvolti nell’operazione — a una discussione «più approfondita». Il palco scelto per annunciare il cambio di marcia è quello della festa regionale di Sinistra Italiana Proxima, che si è tenuta domenica sera all’Unione operaia di Sesto Fiorentino. «Io dico solo una cosa: credo non ci sia unica strada percorribile per la multiutility. Ho chiesto — e nel giro di pochi giorni arriveremo a un punto unitario — uno stop al processo di quotazione per riflettere sulle alternative. Questa è la scelta che il Pd farà nei prossimi giorni».
I prossimi giorni di Fossi sono diventate «prossime ore». Il proposito del deputato vincitore del congresso per l’area Schlein infatti è deflagrato in fretta: così, già ieri pomeriggio, si è tenuta una riunione con i sindaci dei tre Comuni soci di maggioranza della multiutility, che da mesi indicano nella quotazione in Borsa la soluzione più consona per il futuro del soggetto che gestirà i servizi: Dario Nardella per Firenze, Matteo Biffoni per Prato e Brenda Barnini per Empoli. «In merito al sistema di finanziamento degli investimenti necessari, la scelta condivisa è quella di sospendere la procedura per la quotazione in borsa, per approfondire — anche sulla base delle richieste arrivate da forze civiche, politiche e sociali, oltre che da molte voci all’interno del Pd — il tema del finanziamento con le varie ipotesi sul tavolo, verificandone puntualmente la fattibilità sulla base del piano industriale e degli investimenti previsti. La riunione — spiega una nota del Pd — ha visto amministratori e dirigenti concordi sulla necessità di impiegare tutto il tempo necessario per questa riflessione. L’obiettivo è arrivare alla soluzione migliore, qualsiasi essa sia».
Certamente un nuovo ostacolo sulla strada tracciata appena una settimana fa — in un’intervista al Corriere Fiorentino Imprese — da Alberto Irace, amministratore delegato di Alia Multiutility Toscana, che aveva tratteggiato l’Offerta pubblica iniziale di titoli azionari «già nel 2024» e il nuovo piano industriale «che vedrà la luce entro ottobre». Proprio l’ad spiegava rispetto alla quotazione che «Acea dovrà farsene una ragione, perché nelle aziende comanda chi ha la maggioranza» e invitava ad «evitare i dibattiti ideologici che rimettano in discussione il progetto».
Forse il progetto non è in discussione, ma lo sviluppo programmato per i prossimi mesi, ieri, ha subito uno stop: la Borsa non è più la scelta preferenziale. «Abbiamo sempre detto — commenta Matteo Biffoni — che avremmo approfondito ogni forma di finanziamento. Ma la laicità — precisa — deve esser a doppio senso: tutto, Borsa compresa, è in campo». «Siamo soddisfatti dell’esito della riunione di oggi. Il progetto va avanti — ha detto invece a fine riunione Fossi, che ha visto passare la sua linea — La questione del finanziamento è importante. Ma ci sono tanti altri aspetti da approfondire, ad esempio quelli ambientali e del lavoro».
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