
Domani un sopralluogo con la Soprintendenza per il Buon Governo
6 Agosto 2025
’La Bella Stagione’ Marangoni in scena a Piancastagnaio
6 Agosto 2025
In merito all’articolo firmato da Mariella Baccheschi, dal titolo “L’Amiata perde i colpi sul turismo”, è opportuno fare alcune precisazioni. L’analisi proposta, per quanto contenga elementi reali – come il maltempo, i problemi infrastrutturali e i blackout digitali – finisce però per offrire un’immagine limitata e distorta della realtà amiatina.
Il titolo parla dell’Amiata, ma tutto l’articolo ruota intorno a un solo Comune: Abbadia San Salvatore. Le località citate (Le Macinaie, Pianello, Vetta), le associazioni interpellate e perfino il riferimento alle Terme di Bagni San Filippo – che si trovano nel Comune di Castiglione d’Orcia – sono lette unicamente in funzione del turismo di Abbadia. Una semplificazione che non rende giustizia alla complessità e alla ricchezza del territorio amiatino.
L’Amiata è una montagna fatta di molte comunità e molte economie. Non è un’entità amministrativa unica, ma un ambito turistico formalmente costituito, che comprende sia Comuni senesi che grossetani. Parlare dell’Amiata senza tenere conto di questa pluralità significa perdere di vista il senso stesso del progetto di promozione integrata su cui tante amministrazioni, operatori e cittadini stanno lavorando da anni.
I problemi segnalati nell’articolo, pur reali, non rappresentano l’intero quadro. In altri Comuni amiatini si stanno portando avanti con successo iniziative culturali, progetti escursionistici, azioni di accoglienza diffusa, rilancio di beni ambientali e storici, che stanno producendo risultati significativi anche in questa stagione segnata da condizioni meteo difficili.
Per affrontare seriamente il tema del turismo sull’Amiata servono letture più complete e più coraggiose, capaci di riconoscere le criticità, ma anche le risorse, le differenze e le potenzialità di ciascun territorio. Servono parole che uniscano, non che semplifichino. Solo così si costruisce una vera visione montana condivisa.
L’Amiata perde i colpi sul turismo
Mariella Baccheschi
Abbadia San Salvatore
Le temperature eccezionali del mese di giugno, quando ancora la stagione turistica in montagna non è al top, il maltempo, le piogge e il vento del mese di luglio e l’inizio agosto con condizioni meteo incerte e temperature al di sotto delle medie stagionali, non hanno certamente favorito il flusso dei turisti che prediligono i soggiorni montani. Quest’anno poi sull’Amiata, sia nel versante senese sia in quello grossetano, a complicare la situazione è intervenuto il black out delle comunicazioni, essendo saltate le linee telefoniche e internet e mettendo in ginocchio le attività ricettive della parte più alta della montagna, come hanno denunciato pubblicamente qualche giorno fa la associazione per lo sviluppo economico dell’Amiata (Asea) e la struttura ricettiva Le Macinaie. Il giorno dopo la protesta sulla stampa sia Vodafone sia Tim e Wind hanno subito riattivato le linee sospese in località Le Macinaie. In Vetta invece è ripartita subito Vodafone, mentre gli utenti stanno ancora aspettando che Tim e altri gestori telefonici riprendano a funzionare. Un grave handicap sia per i titolari delle strutture, che sono penalizzati nello svolgere il loro lavoro, sia per i visitatori e gli ospiti, che ormai non possono più fare a meno di certi servizi. A preoccupare gli operatori turistici dell’Amiata, non sono comunque solamente i black out digitali. Quest’anno, dopo una stagione invernale disastrosa, per via della mancanza di neve non solo naturale, ma anche artificiale, i primi mesi estivi hanno lasciato molto a desiderare. In località Pianello e Vetta, rispetto allo scorso anno affermano le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio – un netto calo di turisti, nonostante che il mese di giugno sia stato il secondo più caldo degli ultimi 50 anni e che nel mese di luglio si siano svolti eventi di notevole livello sportivo, come la Salitredici e l’Amiata Bike Festival. “La situazione è anche generalizzata, c’è depressione nel commercio, nella ristorazione e nelle attività ricettive”, afferma Massimo Bisconti di Confcommercio. Mentre per Damiano Romani di Confesercenti il turismo di Abbadia San Salvatore “ha risentito della flessione molto forte di Bagni San Filippo, le celeberrime terme libere, nostro polmone di sfogo”. Il bilancio esatto dei flussi turistici è rinviato ovviamente a fine agosto e/o fine estate, visto che negli ultimi anni la stagione si è protratta fino al mese di ottobre, con le amate feste d’autunno. Certo è che la stagione estiva con questa sua partenza tutta in salita appare già assai compromessa.