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Andamenti macro e prospettive
- Secondo l’OECD Interim Economic Outlook di settembre 2025, la crescita globale ha mostrato maggiore resilienza del previsto nella prima metà dell’anno, trainata da investimenti anticipati e produzione industriale robusta. OECD
- Nel più ampio contesto dell’area euro, le proiezioni della Banca Centrale Europea stimano per il 2025 una crescita media annua del PIL pari all’1,2 %, con un rallentamento nel 2026 (1,0 %) e una ripresa nel 2027 (1,3 %) European Central Bank.
- Sul fronte energetico, il Global Energy Review 2025 segnala che la domanda mondiale di energia è cresciuta del 2,2 % nel 2024, con le rinnovabili che hanno contribuito al 38 % della crescita complessiva della produzione energetica. IEA
- Tuttavia, una lettura più critica mostra che, nonostante le riduzioni annunciate nel finanziamento pubblico ai progetti fossili, gli aumenti degli investimenti in energia pulita non compensano pienamente tali cali: il passaggio verso modelli energetici davvero sostenibili risente ancora di freni strutturali. Resources for the Future+4Reuters+4World Economic Forum+4
Trend strategici da osservare
- Spesa pubblica e investimenti di lungo periodo
Gli investitori stanno spostando lo sguardo dall’euforia dell’intelligenza artificiale verso opportunità stabili sostenute da politiche pubbliche: infrastrutture, transizione energetica, sanità e difesa sono le aree che attirano capitali strutturali. Reuters - Transizione energetica: opportunità e contraddizioni
Mentre il bacino delle rinnovabili continua ad allargarsi, società energetiche come TotalEnergies stanno riducendo gli investimenti complessivi, incluso in progetti low‑carbon. Financial Times
Dall’altro lato, Shell punta soprattutto sul gas naturale liquefatto (LNG) come “ponte” energetico, dando per scontata una domanda crescente nei prossimi decenni. Reuters
Questo scenario conferma che la transizione non è lineare: si assiste a una fase di “ibridazione” tra fonti vecchie e nuove, in cui le scelte politiche, regolamentari e infrastrutturali saranno decisive. - Rischi geopolitici e pertinenza per i mercati
Le tensioni globali, le guerre commerciali e le politiche sanitarie possono alimentare shock nei flussi di capitale e nei prezzi delle risorse (materie prime, energia). Le imprese e gli investitori dovranno mantenere elevato il grado di resilienza e flessibilità nel capitale allocato e nei modelli operativi.
Italia: economia, politica e scenari
Situazione economica attuale
- Il PIL italiano è atteso crescere dello 0,6 % nel 2025 e nel 2026, secondo le stime dell’OECD e della stessa Ministra dell’Economia nel documento di programmazione. ANSA.it+1
- Malgrado questo, la fragilità si manifesta: nel secondo trimestre 2025, l’economia italiana ha registrato una contrazione dello 0,1 % sul trimestre precedente, il primo segno di cedimento dopo due anni. Coface+2Coface+2
- D’altro canto, dati recenti mostrano un aumento inatteso della produzione industriale in luglio (+0,4 % mese su mese) e un miglioramento nella fiducia di consumatori e imprese. RTT News+1
- Sul piano delle finanze pubbliche, l’Italia ha beneficiato di una “rendita fiscale” dovuta all’inflazione e alla crescita dell’occupazione: le entrate tributarie da gennaio a luglio 2025 sono aumentate più di quanto previsto, contribuendo a ridurre il deficit potenziale al di sotto del 3 % del PIL. Reuters
- Al momento il governo europeo stima un deficit per il 2025 attorno al 3 % del PIL, in linea con le regole UE, grazie ai maggiori ricavi e al contenimento degli interessi. Reuters
Spunti critici con priorità progressista e laica
- La crescita attesa di +0,6 % è debole, insufficiente per affrontare le arretratezze strutturali del Paese: bassa produttività, divario territoriale e debito tolgono margine di manovra.
- Il “bonus fiscale da inflazione” che ha gonfiato le entrate non è un fondamento di stabilità strutturale, e rischia di disorientare se non accompagnato da politiche per la crescita sostenibile e per la riduzione delle disuguaglianze.
- Le recenti dichiarazioni del governo che intenderebbe ridurre le tasse per le fasce medie prima delle elezioni devono essere valutate con prudenza: l’equilibrio tra stimolo fiscale, sostenibilità del debito e investimenti sociali è delicato.
- Nel panorama politico, la vittoria di Fratelli d’Italia nelle Marche rafforza la posizione del centro‑destra nel Paese, ma non assolve dall’urgenza di rinnovare il dibattito su diritti civili, ambiente e una visione progressista per il lavoro e i diritti. Financial Times
Editoriale: tra cronaca e visione
L’economia mondiale e quella italiana sono immerse in una fase di tensione fra continuità e trasformazione. Le evidenze macro mostrano una ripresa timida, ma i vincoli strutturali e le turbolenze geopolitiche minacciano ogni consolazione superficiale. In questo contesto, il commento non può limitarsi al quotidiano: serve un orizzonte che guardi alla giustizia sociale, ai diritti civili e alla transizione ecologica come leve integrate, non opzionali.
Una crescita che non riduca la disuguaglianza è una crescita che non costruisce comunità. Un’economia che non vada di pari passo con il cambiamento climatico e la decarbonizzazione è destinata a rimanere insostenibile. E una politica che non ponga diritti civili e inclusione al centro rischia di perdere legittimità. Il rischio è che l’oggi ci distragga dalla strada: serve, invece, un pensiero strategico che sappia intrecciare la dimensione economica con quella sociale e ambientale.