
FONTI JAZZ FESTIVAL 2025
13 Agosto 2025
Trump e Putin in Alaska: un vertice tra attese e timori
14 Agosto 2025OPS Mediobanca-Banca Generali, sale la tensione: Nagel respinge le accuse di Caltagirone
A pochi giorni dall’assemblea del 21 agosto, che dovrà pronunciarsi sull’offerta pubblica di scambio di Mediobanca su Banca Generali, lo scontro tra la banca guidata da Alberto Nagel e il gruppo Caltagirone entra in una fase decisiva. Il socio romano, che detiene quasi il 10% di Mediobanca, ha denunciato presunte carenze informative e definito la convocazione un tentativo di concedere al consiglio una “delega in bianco”. Piazzetta Cuccia ha replicato con fermezza, sottolineando che l’assemblea non può sostituirsi al consiglio di amministrazione e che si tratta solo di confermare poteri già previsti dalle regole sulle OPA e temporaneamente sospesi dalla cosiddetta passivity rule. Secondo Mediobanca, inoltre, l’accordo con Generali – elemento chiave dell’operazione – riprende in sostanza intese già in vigore, approvate in passato anche da rappresentanti riconducibili allo stesso Caltagirone nei consigli competenti, e comunicate al mercato già in aprile. Sul fronte dei grandi investitori istituzionali, il quadro è favorevole alla banca milanese: dopo ISS e PIRC, anche il proxy advisor Glass Lewis ha ribadito il proprio sostegno, ritenendo l’operazione strategica per rafforzare la presenza di Mediobanca nella gestione patrimoniale e offrire agli azionisti prospettive di crescita. Il sostegno degli advisor, però, non garantisce un esito positivo: per approvare l’OPS servirà il 38-39% dei voti favorevoli tra i presenti, ipotizzando un’affluenza intorno al 75-80%. I fondi, che pesano per circa il 23% del capitale, dovrebbero allinearsi alle indicazioni ricevute, ma il fronte contrario, con Delfin, Caltagirone, alcuni enti previdenziali, Benetton, Amundi e Anima, vale circa il 40% e resta compatto. Sullo sfondo c’è il tema degli accordi di distribuzione tra Generali e Banca Generali, rinnovati tacitamente fino al 2028 ma soggetti a revisione in caso di cambio di controllo: un passaggio delicato, che potrebbe richiedere ulteriori negoziazioni per mantenere il marchio e i prodotti assicurativi. In caso di bocciatura dell’OPS, si aprirebbe la strada all’offerta alternativa di MPS, che in Borsa resta sul tavolo fino all’8 settembre. La partita si gioca quindi sul filo dei voti, con un’assemblea che si preannuncia tra le più tese degli ultimi anni.