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La cittadina dell’Amiata che guarda al futuro ispirandosi alle proprie radici
A Piancastagnaio la transizione energetica non è solo uno slogan ma un progetto concreto che sta trasformando la vita quotidiana di famiglie, scuole, imprese e spazi pubblici attraverso un’estensione coraggiosa della rete di teleriscaldamento geotermico sostenuta dal PNRR, capace di ridurre l’uso dei combustibili fossili, abbassare i costi e migliorare la qualità dell’aria , mentre un accordo con Enel Green Power e Nippon Gases mira a catturare e trasformare la CO₂ geotermica in risorsa per i settori alimentare e farmaceutico; ecco così una comunità che dialoga con la terra e seleziona opportunità, riconvertendo in utilità ogni emissione e ogni risorsa.
Nel frattempo, sul fronte culturale, Piancastagnaio entra in una “bella stagione” fatta di memoria, arte, sperimentazione e spazi condivisi, incarnata dal festival estivo “La Bella Stagione – L’estate culturale di Piancastagnaio tra memoria e futuro” dove poesia, teatro di figura, stand‑up poetry, musica e narrazione si incontrano in cornici insolite come chiese, camion‑teatro, giardini e persino una cascata nel bosco, dando vita a una mappa sensoriale che custodisce il genius loci e rende vivi i luoghi meno frequentati .
Queste due esperienze, apparentemente diverse, sono in realtà due facce della stessa medaglia: da un lato il teleriscaldamento e le soluzioni industriali che generano sostenibilità collettiva, dall’altro un’energia culturale che rigenera spazi, relazioni e comunità. Non sono semplici progetti: sono un laboratorio quotidiano in cui le aree interne diventano cuore pulsante di sperimentazione e rinascita.
Chi visita Piancastagnaio oggi assiste a una narrazione che tiene insieme passato e futuro, geotermia e teatro, impianti innovativi e vicinanza emotiva alla storia. Il Comune mette a sistema politiche energetiche e culturali in un disegno coerente: ridurre l’uso del fossile e generare un futuro condiviso, rigenerare un paese e riscriverne l’identità, valorizzare l’unicità dei luoghi e moltiplicarne le opportunità.
In un territorio che da sempre vive tra boschi, borghi, comunità piccole ma resilienti, questi percorsi intrecciati mostrano come innovazione e cultura possano muoversi insieme, restituendo nuova forza ai luoghi marginali e ribadendo che la bellezza, l’energia e il senso non sono privilegio delle metropoli ma patrimonio di chi crede nel proprio destino collettivo.