Associazioni di cittadini e imprese per produrre e consumare energia rinnovabile. Solo alla Camera di commercio fiorentina ne risultano 10 già create e 14 in fase di costituzione. Ma in realtà sono molte di più
di Azzurra Giorgi
Comunità energetiche, si parte. Dopo mesi di stallo, l’8 aprile saranno attivate le piattaforme per accedere ai contributi e verificare l’ammissibilità dei progetti. Che porteranno singoli cittadini, imprese, enti locali e del terzo settore, Comuni, cooperative a unirsi per condividere l’energia elettrica rinnovabile. A maggio, via al bando della Regione da 75 milioni: 55 dal Pnrr per i Comuni sotto i 5mila abitanti e 20 per i Comuni sopra i 5mila abitanti. In totale, la Regione stima che si possano così finanziare circa 300 nuove comunità energetiche (Cer).
Partono dunque i progetti, dopo anche molti appelli di amministratori locali e dell’assessora regionale all’ambiente Monia Monni per avere il via libera ai decreti attuativi e alle regole del gestore dei servizi energetici. Finora, secondo i dati della Camera di Commercio di Firenze che da tempo fa formazione a imprese e cittadini su transizione energetica e Cer, anche con uno sportello energia aperto ogni martedì, 10 Cer sono state costituite, altre 14 sono in fase di costituzione. Nell’elenco ci sono, ad esempio: Siena, Isola d’Elba, Peccioli, Grosseto, Montecatini, Sesto Fiorentino,Prato, Vicchio, Firenze. Ma è un numero a ribasso: sono solo quelle su cui ha “ lavorato” la Camera. Ce ne sono altre, ad esempio, a Barberino Tavarnelle, San Giovanni Valdarno, Cavriglia, Collesalvetti. Chi ne fa parte dev’essere nell’area coperta dalla stessa cabina elettrica primaria. L’energia verrà prodotta dagli impianti della Cer, sarà autoconsumata e porterà benefici diversi in base al livello di partecipazione nella Cer stessa: si va da un“ premio” a fine anno a uno sconto in bolletta. E poi l’abbattimento delle emissioni.
A Firenze, dove da poco è scaduto il termine per aderire a due comunità energetiche nel quartiere 4 e 5, sono arrivate oltre 900 domande. Soprattutto cittadini maanche 33 condomini e 36 imprese. Chi si è fatto avanti vorrebbe entrare soprattutto come “ consumer”, ossia soggetti senza un impianto di produzione ma che vorrebbero usufruire dell’energia prodotta dalla comunità, altri come “ prosumer”, cioè soggetti che o hanno già un impianto da mettere a disposizione o che ne vorrebbero installare uno, altri hanno messo a disposizione i loro tetti. Alia, Caritas, Fondazione Ronald McDonald tra i soggettipiù grandi che si son fattiavanti.
« Ringraziamo cittadini e imprese che hanno scommesso sul progetto. A Firenze è possibile rompere l’immobilismo che per anni ha fermato la transizione ecologica della città grazie al fotovoltaico che dovremo spingere il più possibile superando vincoli fuori dal tempo» dice l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio. Ora il Comune, che parteciperà al bando della Regione, sta pensando alla forma giuridica da dare alle comunità, probabilmente una Fondazione di partecipazione. Così da avere un’autonomia gestionale e una gestione patrimoniale pubblica, coi soci fondatori che sarebbero per il momento il Comune, l’Università di Firenze (che supervisionerebbe il comitato tecnico scientifico) e Casa Spa. Fondazione Cr Firenze farebbe da finanziatore. L’idea è di averle in funzione entro fine 2024.
Una Fondazione potrebbe diventare anche quella di Bagno a Ripoli, dove hanno aderito oltre 250 cittadini e diverse imprese, e dove si sta ragionando se appoggiarsi anche a una comunità vicina, come Firenze o Montevarchi. La partenza sarà da Grassina-Antella, dove rientra anche il centro operativo che ospiterà gli impianti.