
Beko, Urso a Siena: promesse di stabilità ma nessun progetto industriale definito
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Gaza Sumud flotilla live: 19 navi intercettate ma le altre stanno navigando e stanno facendo il possible per terminare l’assedio.
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Santa Chiara e l’ex edificio dei Vigili del Fuoco potrebbero avere la stessa funzione: residenze studentesche, centri culturali, hub di ricerca o qualunque altra etichetta torni utile. Tutto e niente, come sempre.
Nel frattempo un’aula e un parcheggio sono già stati previsti nella valle di Follonica: così, almeno sulla carta, l’emergenza studenti sarebbe risolta. Ce n’era proprio bisogno di nuove costruzioni: del resto di contenitori vuoti non ce ne sono, quindi a Siena si preferisce cementificare ancora. E scavando, se va bene, si potrebbe pure trovare qualche presenza archeologica. Del resto, sull’archeologia si spera molto nell’area delle Scotte–San Miniato: con tutte le varianti in ballo, le probabilità di “successo” non mancano.
Il Fondo immobiliare, proposto da qualche visionario come soluzione per razionalizzare e risolvere in buona parte i problemi, fu accantonato dall’amministrazione precedente per rincorrere il “caso per caso” con privati da individuare di volta in volta. L’attuale amministrazione non si discosta: stessa linea, stessa fiducia cieca nel privato, con la soddisfazione di chi porta investitori senza alcuna strategia complessiva.
Nel frattempo si spera persino che Mediobanca si trasferisca da Milano a Siena per diventare il nuovo centro elettronico del Monte. E se non dovesse andare, restano sempre gli edifici a San Miniato. Varianti su varianti, scatole dentro scatole e nuova occupazione.
E poi, se non c’è proprio nulla da offrire, si può sempre adeguare l’esistente alla richiesta: che ci vuole a fare una variante?
Il risultato? Non è la mancanza di idee, ma di visione. Siena continua a rincorrere ipotesi improvvisate, collezionando contenitori inutilizzati e promesse senza esito.