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5 Agosto 2025Siena, la Sala della Pace riapre. Ma sul restauro del Buon Governo restano domande senza risposta
Il ponteggio è stato rimosso. La Sala della Pace, nel cuore del Palazzo Pubblico di Siena, si riapre alla città dopo tre anni di lavori diagnostici e di manutenzione conservativa. Gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti, con le celebri Allegorie del Buono e del Cattivo Governo, torneranno visibili a breve nella loro interezza. Una notizia positiva per il patrimonio culturale senese, ma non priva di ombre.
Se da un lato la rimozione del cantiere rappresenta una tappa simbolicamente forte, dall’altro non si può ignorare il fatto che avvenga prima dell’approvazione di un vero e proprio piano di restauro. Dopo anni di indagini e test, la commissione scientifica incaricata di guidare il processo non è mai stata formalmente insediata e non ha ricevuto la documentazione tecnica completa necessaria a esprimersi con rigore.
Non si tratta solo di una scelta comunicativa. Ci si chiede se dietro questa accelerazione non vi siano problemi strutturali nel percorso di restauro stesso: ritardi, incertezze operative, forse anche divergenze tra istituzioni. Perché smontare proprio adesso un ponteggio che aveva permesso, per tre anni, l’osservazione ravvicinata di una superficie pittorica delicatissima, su cui sono emerse criticità come distacchi d’intonaco, perdite cromatiche, microlesioni?
Chi ha avuto responsabilità amministrative sa bene che il restauro non è mai solo una questione tecnica, ma anche di metodo, trasparenza e responsabilità. Un intervento serio si fonda su un confronto collegiale, su tempi condivisi, sulla chiarezza degli atti. È proprio ciò che, in questo caso, ancora manca.
Rendere di nuovo visibile il ciclo di Lorenzetti è senza dubbio un passo importante. Ma non può bastare. Occorre che la città sia messa in condizione di sapere cosa è stato fatto, cosa resta da fare, e con quali strumenti. La tutela di un’opera così centrale per la storia dell’arte e della civiltà comunale non può essere affidata all’improvvisazione o all’urgenza dell’immagine.
La vera sfida inizia adesso: non accontentarsi della riapertura, ma vigilare affinché il percorso scientifico e operativo prosegua con rigore. Perché il Buon Governo non è solo un affresco da ammirare: è un principio da praticare.
Pierluigi Piccini
Siena, 5 agosto 2025