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Nei primi giorni di settembre 2025 la Cina ha lanciato un duplice messaggio al mondo: a Tianjin, durante il vertice SCO, Xi Jinping ha proposto una nuova banca di sviluppo e strumenti per ridurre la dipendenza dal dollaro; a Pechino, con una spettacolare parata militare in piazza Tienanmen, ha mostrato forza militare e l’alleanza con Russia e Corea del Nord.
Mosca ha trovato sostegno politico ed economico, mentre Pyongyang ha confermato il proprio ruolo attivo nel conflitto ucraino. L’India ha scelto una linea prudente, partecipando al summit ma evitando la parata. L’Occidente, diviso, appare in difficoltà: l’Europa resta senza una strategia comune, mentre gli Stati Uniti oscillano tra le dichiarazioni muscolari di Donald Trump e la difesa del ruolo del dollaro nei mercati globali.
Il concetto di “sicurezza indivisibile” lanciato da Pechino resta vago, ma l’intento è chiaro: coniugare peso economico e capacità militari per proporre un nuovo equilibrio internazionale e sfidare l’ordine dominato dall’Occidente.
Nei primi giorni di settembre 2025 la Cina ha mostrato con chiarezza la sua ambizione di ridisegnare il quadro globale, scegliendo due palcoscenici diversi ma complementari: il vertice della Shanghai Cooperation Organisation a Tianjin e la grande parata militare di Pechino in piazza Tienanmen.
A Tianjin, Xi Jinping ha rilanciato la proposta di una nuova banca di sviluppo della SCO, con prestiti in valute diverse dal dollaro, insieme a una piattaforma energetica e a progetti di cooperazione tecnologica. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dal dollaro e costruire un sistema finanziario alternativo, incentrato sullo yuan e su strumenti regionali capaci di resistere a sanzioni e pressioni esterne. Mosca ha colto l’occasione per proporre emissioni di bond comuni e una rete di pagamenti dedicata, segnale evidente di quanto la guerra in Ucraina spinga la Russia ad affidarsi al sostegno cinese. Tuttavia, la de-dollarizzazione appare oggi più come una regionalizzazione degli scambi che come una sostituzione strutturale dell’egemonia americana nella finanza globale.
A Pechino, invece, è stato il linguaggio delle armi a dominare la scena. La parata a Tienanmen ha messo in mostra carri armati, droni e missili ipersonici, con un impianto coreografico volto a trasmettere un messaggio diretto: la Cina non accetta intimidazioni. Al fianco di Xi sedevano Vladimir Putin e Kim Jong Un, un’immagine plastica di un asse sempre più visibile tra Pechino, Mosca e Pyongyang. Non è soltanto una questione simbolica: la Corea del Nord ha già fornito munizioni e personale alla Russia per il fronte ucraino, e la sua presenza a Pechino conferma che la Cina, pur senza un coinvolgimento diretto sul piano bellico, non intende lasciare l’alleato russo isolato.
Il contrasto con l’Occidente appare netto. Mentre l’Europa resta divisa e incerta, con pochi leader presenti alla cerimonia, gli Stati Uniti oscillano tra le dichiarazioni muscolari di Donald Trump – che su Truth Social ha parlato di “cospirazione” tra Xi, Putin e Kim – e la consapevolezza che la vera partita si gioca sul piano delle regole economiche, del dominio tecnologico e del ruolo del dollaro nei mercati globali. India e altri “swing states” scelgono invece un approccio pragmatico: Narendra Modi ha preso parte al vertice SCO ma si è guardato bene dal comparire in piazza Tienanmen, a dimostrazione della volontà di mantenere autonomia strategica e bilanciare le relazioni tra Occidente e Cina.
In questo quadro, la “sicurezza indivisibile” proposta da Pechino come alternativa alla sicurezza collettiva della NATO resta un concetto sfuggente, utile più come strumento retorico che come architettura concreta. Ma tra Tianjin e Tienanmen la Cina ha dimostrato di voler coniugare peso economico e capacità militari per plasmare un nuovo equilibrio. La sfida è lanciata, e riguarda tanto le regole della finanza e del commercio quanto l’altalena delle grandi potenze sul terreno strategico. L’Occidente dovrà decidere se continuare a dividersi o se elaborare una risposta comune a un progetto che, tra ambizioni e limiti, sta già ridisegnando la mappa del potere mondiale.
Fonti:
- Reuters, Central Asia electro-yuan can be Xi’s summit win, 3 settembre 2025
- Financial Times, China’s new world order, 3 settembre 2025
- The Guardian, China flexes its muscle in the tussle for global dominance, 4 settembre 2025
- Wall Street Journal, China’s Military Parade Sends Message of Strength, 4 settembre 2025
- El País, Trump acusa a Xi de conspirar contra EE UU junto a Putin y Kim Jong Un, 3 settembre 2025