Quando Carlo venne a Parigi
21 Febbraio 2023News
21 Febbraio 2023Questa proposta è aperta alle osservazioni e a questo fine sarà pubblicata sul sito e sulla piattaforma di Per Siena, sarà altresì portata al tavolo delle altre liste civiche come contributo alla definizione del programma di Fabio Pacciani sindaco. Ripubblicheremo il progetto urbano dopo le eventuali osservazioni. L’8 di marzo faremo un convegno con degli esperti su questi argomenti.
IL PROGETTO URBANO
Premesse
- Per intervenire sulle città bisogna partire dai problemi sul tappeto: la società attuale, a partire dagli anni ’90, ha sviluppato forme di capitalismo selvaggio non più temperate dall’ideologia riformista ,che hanno portato ad una crescita non equilibrata anche nei paesi più sviluppati. Da qui un’accumulazione basata sempre più su meccanismi finanziari, potenziati nel tempo dai crescenti processi di digitalizzazione; il risultato complessivo è un incremento di ricchezza concentrato sempre di più su pochi a danno di molti. I mass- media registrano da tempo questo fenomeno come indebolimento del ceto medio. Il risultato è la crescita della forbice sociale, l’impoverimento crescente di fasce di popolazione, il cedimento progressivo dei meccanismi di welfare, la perdita del consenso politico e sociale.
- La città è il teatro privilegiato di questa perdita progressiva di un benessere collettivo che si considerava consolidato. I tentativi di riforma delle città hanno fallito ,e quindi in essa vengono enfatizzati processi sociali quali: la marginalizzazione e l’impoverimento di ampie fasce sociali; la perdita di fiducia nel potere politico , amministrativo e giudiziario; il venire meno del principio stesso di autorità scientifica; l’aumento esponenziale del disagio sociale; l’emergere di comportamenti devianti e violenti anche in fasce sociali non toccate da povertà o marginalizzazione.
- Per intervenire dunque in modo efficace è quindi necessario tener conto delle dinamiche attuali , e delle specificità dei singoli ambiti urbani.
- SIENA non è aliena da questi meccanismi, che si manifestano con la perdita del potere economico del suo territorio, con le incertezze legate alle sorti del MPS, con fenomeni crescenti d’immigrazione, con l’aumento del disagio sociale e di quello abitativo, con l’assenza perdurante di scelte politiche precise e di largo respiro su temi cruciali quali sviluppo economico , istruzione, cultura, infrastrutture, l’abitare.
- A ciò si aggiunge il rapporto distorto tra Siena e il suo territorio; lo sviluppo demografico dei comuni dell’area metropolitana si è storicamente basato sull’erogazione di servizi da parte del capoluogo, ma in totale assenza di una progettualità di area vasta, oggi più che mai necessaria per rilanciare lo sviluppo economico e sociale.
- Gli obiettivi discendono da un’idea di città, e non viceversa. L’attuale strumento urbanistico – il Piano Operativo – è carente di un’idea di città e del suo futuro, ed è poco più di un elenco di opere pubbliche, oltre ad alcune previsioni relative alla media grande distribuzione commerciale.
- Altro aspetto importante riguarda la fattibilità degli obiettivi: nell’attuale scenario è assolutamente necessario definire obiettivi che siano concretamente perseguibili nel breve-medio periodo, evitando di proporre traguardi non perseguibili.
Gli obiettivi possibili per il futuro di Siena sono così riassumibili:
- 1.Perseguire l’idea di una città più inclusiva, proiettata in una dimensione metropolitana
- 2.Promuovere il rilancio economico e sociale di Siena e del suo territorio
- 3.Sviluppare politiche di welfare e coesione sociale
- 4.Ridefinire il sistema della mobilità e della sosta
Obiettivo 1
-
- 1.1: Per promuovere lo sviluppo sostenibile e l’inclusione si propone di adottare l’obiettivo n.11 dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo sostenibile . Tra le azioni principali : la riduzione dell’impatto ambientale delle future scelte di pianificazione territoriale ed economica; la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale esistente; l’accesso a servizi indispensabili quali il diritto all’abitazione, all’istruzione, al trasporto pubblico. Dal punto metodologico Siena dovrà ribaltare l’approccio utilizzato finora , operando sulle tematiche ritenute strategiche non più a scala cittadina ma bensì a livello di area metropolitana ( trasporti, sosta, istruzione, ricerca, economia, politiche abitative).
-
- 1.2: Sostenere la transizione ecologica obiettivo principale a livello urbano è di puntare ai “volumi zero”, cioè contenere al massimo il consumo di suolo, favorendo il riutilizzo funzionale e la valorizzazione del patrimonio esistente e privilegiando la residenzialità della città storica. Le espansioni dovranno essere contenute e finalizzate a consolidare il livello di qualità dei quartieri periferici, aumentandone i servizi e puntando a realizzare servizi di prossimità. Altri obiettivi in questo campo sono la promozione di comunità energetiche, l’implementazione dell’economia circolare e la riduzione dei rifiuti solidi urbani, la forestazione urbana, la biodiversità delle specie vegetali, la mobilità sostenibile.
1.3 Privilegiare la rigenerazione urbana: Un ruolo importante per il contenimento del consumo di suolo lo possono giocare i contenitori edilizi, peri i quali la priorità è di indirizzarne il riutilizzo non per operazioni meramente edilizie, piuttosto come strumenti organici per promuovere il rilancio delle attività cittadine, in primo luogo le attività legate all’università, alla cultura, alla ricerca, alla formazione in genere, e a settori produttivi avanzati come quello farmaceutico e biomedico. Per quanto riguarda il patrimonio pubblico e/o di enti con finalità non speculative ( Fondazione MPS, Curia, etc.) va promossa la creazione e/o la partecipazione in fondi immobiliari di tipo etico legati al territorio, indirizzando la valorizzazione degli asset verso obiettivi di tipo sociale (welfare, proposte abitative per categorie sociali svantaggiate, sostegno a politiche di formazione e di sviluppo dell’occupazione.
Obiettivo 2
2.1 Formazione e mondo del lavoro : Il futuro di Siena si gioca sulla capacità di creare un maggior raccordo tra mercato del lavoro ed imprese, attraverso un ruolo più incisivo del mondo universitario. Tra le azioni da sviluppare: promuovere l’economia della conoscenza, con particolare riguardo all’alta formazione e alla ricerca in campo biomedico; promuovere Reti d’Impresa, con particolare riferimento ai settori farmaceutico e biomedico; creare collegamenti più organici tra mercato del lavoro/ imprese/ università; sviluppare iniziative tese a valorizzare idee e competenze, in particolare start-up e incubatori d’impresa; promuovere azioni tese a riportare sul territorio aziende e professionalità.
2.2 Innovazione : E’ necessario sostenere i processi d’innovazione del mondo produttivo, anche attraverso sinergie pubblico/privato, e a rapportare l’organizzazione della struttura amministrativa alla digitalizzazione del Comune. La digitalizzazione deve essere intesa come governo dei processi istituendo una responsabilità specifica che operi per implementare i vari spezzoni informativi in un unico linguaggio operativo, utilizzando al massimo le interconnessioni che la digitalizzazione offre. Potenziamento dell’ufficio URP con i relativi collegamenti interni alla macchina amministrativa a tutto vantaggio dei cittadini. La costituzione di figure come gli ispettori comunali che operino per verificare il lavoro di terzi evitando che il controllato diventi il controllore di se stesso.
2.3 Beni culturali: Siena possiede un vero e proprio giacimento di beni storico-artistico- ambientali, con una qualità eccezionale concentrata nel capoluogo ma con proiezioni importanti nel territorio. Di conseguenza va ribaltato il metodo in uso, che separa la città dal suo territorio , e va usato un approccio sistemico al territorio inteso come un unicum da valorizzare in modo globale. Tra le azioni da promuovere : potenziamento e reinserimento della Fondazione Musei Senesi in ambito provinciale; la creazione di una fondazione pubblico-privata per la gestione dell’offerta turistica; il potenziamento dell’Opera del Duomo, con particolare riferimento agli spazi espositivi; rilancio del Santa Maria della Scala e sviluppo di un programma sinergico con l’Opera del Duomo.
2.4 Santa Maria della Scala: il suo rilancio deve poggiare sulla sua valorizzazione come contenitore in grado di promuovere una politica di grande respiro nell’ambito dei beni culturali sul modello della Fondazione Cini di Venezia, ritrovando forme di sinergie con l’Opera del Duomo, che storicamente costituisce l’altra metà di un complesso storico che ha reso famosa e potente Siena. Tra le iniziative da sviluppare : potenziamento dell’attività espositiva, privilegiando iniziative legate alla specificità del SMS e valorizzando la capacità di auto- produrre mostre ed eventi; riordino degli spazi espositivi e loro potenziamento, ad es. mediante lo spostamento della Pinacoteca cittadina i cui spazi risultano inadeguati; valorizzazione del ruolo storico della via Francigena come motore dello sviluppo storico-artistico del SMS ( Pellegrinaio, i carnai, etc.); sviluppo di attività di alta formazione e specializzazione nel campo dei beni culturali, con la creazione di laboratori interni finalizzati al restauro delle opere della stessa Fondazione, con l’intento di mettere in relazione le competenze presenti sul territorio a partire dall’Università e Soprintendenza; arricchimento del fondo Briganti con altre biblioteche d’arte a partire da quelle di proprietà comunale, biblioteche di privati, lasciti, acquisizioni, etc.; potenziamento dell’attività culturale e di tutela, con il possibile spostamento nel S.Maria della Scala dell’Accademia degli Intronati e della Soprintendenza SI-AR-GR dei beni artistici (ovviamente da verificare); l’acquisizione di spazi contigui come il Palazzo del Capitano per la parte di tutela didattica e formazione.
2.5 Turismo: punti salienti dello sviluppo turistico della città di Siena devono partire da due aspetti, il primo riguarda l’attuazione dei criteri generali delineati dal PST- Piano strategico per il Turismo ( 2017-2022), a cui sono improntate anche le iniziative del PNRR, il secondo invece riguarda quale idea di turismo Siena intenderà promuovere. Il quadro generale del PST propone parole-chiave quali Sostenibilità, Innovazione, Accoglienza, Accessibilità; esse vanno calate sul territorio senese attraverso la precisa consapevolezza che un turismo di massa, mordi e fuggi, finirà per impoverire la città anziché rilanciarne le potenzialità. Di conseguenza la strada da intraprendere sarà quella di modificare radicalmente l’offerta attuale, indirizzandone lo sviluppo attraverso politiche sostenibili, in grado di promuovere un turismo selezionato e “consapevole”.
Tenendo conto dell’importanza di questa attività in termini di impatto sociale ed economico ( 17,2% occupati), le azioni da promuovere riguardano:
-
- –progettare uno sviluppo turistico compatibile con le risorse ambientali (programmando gli impatti attraverso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile dell’ONU) e rispettoso dei valori della comunità locale;
- –sviluppare un’azione sinergica con il territorio senese, e in particolare con i poli attrattori del turismo locale;
- –costituzione di una Fondazione pubblico privata per il turismo con propri tour operator in modo di entrare direttamente nel mercato dell’offerta e della domanda turistica;
- –migliorare l’accessibilità al territorio mediante il potenziamento della rete di infrastrutture e di servizi della città e la loro connessione funzionale con il territorio circostante e integrando maggiormente la città di Siena nella progettazione regionale e d’area vasta ( aeroporti FI-PI-PG e alta velocità);
- –valorizzare le pecularietà di Siena, progettando direttrici- cardine delle politiche turistiche: i cammini della Francigena e i suoi luoghi; Siena città gotica; Siena città enogastronomica (in provincia 5 DOGC+ grandi aziende vinicole); Siena città della salute e della ricerca, etc.;
- –Potenziare lo sviluppo della ricerca e formazione universitaria a supporto dell’attività turistica ( ad es. Agribusiness nel campo dell’attività vinicola);
- –Potenziare l’offerta alberghiera di qualità;
- –2.6 Commercio: L’obiettivo principale in campo commerciale è quello di avvicinare l’offerta commerciale ai bisogni reali dei cittadini e proiettarne lo sviluppo secondo una visione urbana coerente con i principi di sviluppo sostenibile : azioni di sostegno al commercio di qualità dei centri storici ; Consolidamento della presenza di commercio nei contesti abitati; costruire condizioni di sviluppo delle attività commerciali di prossimità; ripensare l’assetto della grande distribuzione alimentare in relazione ai nuovi scenari di sviluppo del settore (servizi di prossimità, sviluppo del delivery, etc..); realizzare azioni di marketing per migliorare e consolidare la forza di attrazione del sistema distributivo dei centri storici e delle zone urbane consolidate; sviluppare e sostenere eventi indirizzati a migliorare una cultura di sviluppo degli aspetti extra commerciali delle attività economiche.
2.7 Direzionale: l’obiettivo prioritario è di valorizzare i contenitori esistenti in una visione di supporto alle mutate esigenze del mondo del lavoro, quindi privilegiando trasformazioni in grado di attrarre aziende ed investitori, con particolare riferimento a Business Centers in cui sviluppare un’offerta legata alla domanda crescente di uffici temporanei e co-working.
Obiettivo 3
3.1 Il perseguimento di un rafforzamento della coesione sociale della città e del suo territorio richiede lo sviluppo di azioni innovative nel campo del welfare, con particolare riferimento al segmento dell’abitare sociale , da troppi anni trascurato e del tutto assente nel PO vigente.
3.2 Per combattere il disagio abitativo vanno intraprese azioni energiche per un pieno utilizzo del patrimonio Erp sfitto da un lato, e dall’altro per riqualificare il patrimonio Erp esistente, adattandolo ai mutamenti del corpo sociale e ai nuovi bisogni abitativi. Il tema dei servizi all’abitare – che si coniuga strettamente con la lotta al disagio sociale – costituisce una delle tematiche emergenti a livello nazionale, su cui la Regione toscana sta sviluppando azioni di ricerca e sperimentazione. In quest’ottica va recuperata anche una maggiore efficienza gestionale dell’edilizia pubblica.
3.3 Intercettare i nuovi bisogni abitativi : le iniziative in campo residenziale non possono esaurirsi attraverso una riforma radicale dell’operatività del comparto ERP, vanno piuttosto indirizzate per offrire – come il passato insegna – risposte in grado di cogliere i bisogni reali anziché premiare in modo casuale la rendita fondiaria. Quindi in primo luogo bisogna puntare all’attivazione di programmi di edilizia sociale destinati a ceti medi non più in grado di accedere alla casa in proprietà (in particolare giovani coppie), sviluppando accordi con operatori di livello nazionale, già presenti in Toscana, ovvero sviluppando iniziative locali adeguate ai problemi sul tappeto. Vanno inoltre individuate risposte abitative legate alle residenze speciali, legate al mutato quadro della società contemporanea: studentati, alloggi temporanei, senior housing, comunità abitative sia protette che autosufficienti, etc.
3.4 Un programma per le periferie: partendo dalle situazioni più fragili, in particolare da S.Miniato, Isola d’Arbia e Taverne d’Arbia, vanno sviluppati programmi di riqualificazione basati su azioni materiali e immateriali. Obiettivi principali sono il contenimento del disagio sociale, e la costruzione di iniziative tese alla creazione di comunità di prossimità. Il metodo è quello dell’ascolto e della partecipazione, da attuarsi attraverso un approccio multidisciplinare ( sociologi, servizi sociali, urbanisti , terzo settore, stake holders, etc.).
Obiettivo 4
4.1 Mobilità: gli obiettivi primari sono :
-
- diminuire la pressione sulla città del trasporto su gomma,
- incrementare il TPL,
- migliorare e regolamentare il sistema di sosta,
- sviluppare azioni a favore della smart mobility.
L’incremento degli spostamenti su gomma, prevalentemente su mezzi privati, è costante e necessita di correzioni. Le azioni principali di breve-medio riguardano
-
- la protezione della ZTL e la regolamentazione del movimento delle merci (superamento della cosiddetta piattaforma logistica),
- la riorganizzazione degli approdi dei bus turistici,
- il potenziamento dei bus e pollicini in connessione con il sistema dei parcheggi scambiatori,
- il proseguimento a est della strada fiume con riordino del nodo del ponte di Malizia,
- la riqualificazione della Massetana Romana,
- piste ciclabili ed interventi per migliorare la sicurezza dei cittadini nelle periferie e nelle frazioni,
- il completamento della semaforizzazione integrata, previsto solo per la zona nord via Fiorentina-Camollia.
Parallelamente va rivisto il PUMS (piano urbano della mobilità sostenibile) per dotare la città di uno strumento di più largo respiro rispetto ai Piani Operativi.
4.2- Per il sistema della sosta il problema principale è dato dal crescente squilibrio tra flussi veicolari e offerta della sosta. Per poter alleggerire la pressione sulla città storica bisogna diminuire la pressione che esso oggi sopporta, attraverso un miglioramento della ZTL e il potenziamento della sosta per i residenti nei parcheggi di prossimità , incrementando in parallelo i parcheggi scambiatori oltre quanto finora delineato dal PO vigente, attraverso strutture di maggiori dimensioni, poste in corrispondenza degli accessi alla città e collegate al TPL e ai pollicini, anche in connessione con la creazioni di servizi legati al bike-sharing elettrico. Il riordino dell’accesso dei bus turistici dovrà puntare sulla razionalizzazione dell’offerta, e la concentrazione degli sbarchi nella strada di Pescaia ( ex- Sita e Fagiolone) e l’utilizzo del parcheggio della Mens Sana.
IL PROGETTO URBANO
Premesse
Per intervenire sulle città bisogna partire dai problemi sul tappeto: la società attuale, a partire dagli anni ’90, ha sviluppato forme di capitalismo selvaggio non più temperate dall’ideologia riformista, che hanno portato ad una crescita non equilibrata anche nei paesi più sviluppati. Da qui un’accumulazione basata sempre più su meccanismi finanziari, potenziati nel tempo dai crescenti processi di digitalizzazione; il risultato complessivo è un incremento di ricchezza concentrato sempre di più su pochi a danno di molti. I mass- media registrano da tempo questo fenomeno come indebolimento del ceto medio. Il risultato è la crescita della forbice sociale, l’impoverimento crescente di fasce di popolazione, il cedimento progressivo dei meccanismi di welfare, la perdita del consenso politico e sociale.
La città è il teatro privilegiato di questa perdita progressiva di un benessere collettivo che si considerava consolidato. I tentativi di riforma delle città hanno fallito, quindi in essa vengono enfatizzati processi sociali quali: la marginalizzazione e l’impoverimento di ampie fasce sociali; la perdita di fiducia nel potere politico, amministrativo e giudiziario; il venire meno del principio stesso di autorità scientifica; l’aumento esponenziale del disagio sociale; l’emergere di comportamenti devianti e violenti anche in fasce sociali non toccate da povertà o marginalizzazione.
Per intervenire dunque in modo efficace è quindi necessario tener conto delle dinamiche attuali , e delle specificità dei singoli ambiti urbani.
Siena non è aliena da questi meccanismi, che si manifestano con la perdita del potere economico del suo territorio, con le incertezze legate alle sorti del MPS, con fenomeni crescenti d’immigrazione, con l’aumento del disagio sociale e di quello abitativo, con l’assenza perdurante di scelte politiche precise e di largo respiro su temi cruciali quali sviluppo economico, istruzione, cultura, infrastrutture, l’abitare.
A ciò si aggiunge il rapporto distorto tra Siena e il suo territorio; lo sviluppo demografico dei comuni dell’area metropolitana si è storicamente basato sull’erogazione di servizi da parte del capoluogo, ma in totale assenza di una progettualità di area vasta, oggi più che mai necessaria per rilanciare lo sviluppo economico e sociale.
Gli obiettivi discendono da un’idea di città, e non viceversa. L’attuale strumento urbanistico – il Piano Operativo – è carente di un’idea di città e del suo futuro, ed è poco più di un elenco di opere pubbliche, oltre ad alcune previsioni relative alla media grande distribuzione commerciale.
Altro aspetto importante riguarda la fattibilità degli obiettivi: nell’attuale scenario è assolutamente necessario definire obiettivi che siano concretamente perseguibili nel breve-medio periodo, evitando di proporre traguardi non perseguibili.
Gli obiettivi possibili per il futuro di Siena sono così riassumibili:
Perseguire l’idea di una città più inclusiva, proiettata in una dimensione metropolitana
Promuovere il rilancio economico e sociale di Siena e del suo territorio
Sviluppare politiche di welfare e coesione sociale.
Ridefinire il sistema della mobilità e della sosta
Obiettivo 1
Si propone di adottare l’obiettivo n.11 dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo sostenibile. Tra le azioni principali: la riduzione dell’impatto ambientale delle future scelte di pianificazione territoriale ed economica; la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale esistente; l’accesso a servizi indispensabili quali il diritto all’abitazione, all’istruzione, al trasporto pubblico. Dal punto di vista metodologico Siena dovrà ribaltare l’approccio utilizzato finora, operando sulle tematiche ritenute strategiche non più a scala cittadina, bensì a livello di area metropolitana (trasporti, sosta, istruzione, ricerca, economia, politiche abitative).
1.2 L’obiettivo principale a livello urbano è puntare ai “volumi zero”, cioè contenere al massimo il consumo di suolo, favorendo il riutilizzo funzionale e la valorizzazione del patrimonio esistente e privilegiando la residenzialità della città storica. Le espansioni dovranno essere contenute e finalizzate a consolidare il livello di qualità dei quartieri periferici, aumentandone i servizi e puntando a realizzare servizi di prossimità. Altri obiettivi in questo campo sono la promozione di comunità energetiche, l’implementazione dell’economia circolare e la riduzione dei rifiuti solidi urbani, la forestazione urbana, la biodiversità delle specie vegetali, la mobilità sostenibile.
1.3 Privilegiare la rigenerazione urbana. Un ruolo importante per il contenimento del consumo di suolo lo possono giocare i contenitori edilizi, peri i quali la priorità è di indirizzarne il riutilizzo non per operazioni meramente edilizie, piuttosto come strumenti organici per promuovere il rilancio delle attività cittadine, in primo luogo le attività legate all’università, alla cultura, alla ricerca, alla formazione in genere, e a settori produttivi avanzati come quello farmaceutico e biomedico. Per quanto riguarda il patrimonio pubblico e/o di enti con finalità non speculative (Fondazione MPS, Curia, etc.) va promossa la creazione e/o la partecipazione in fondi immobiliari di tipo etico legati al territorio, indirizzando la valorizzazione degli asset verso obiettivi di tipo sociale (welfare, proposte abitative per categorie sociali svantaggiate, sostegno a politiche di formazione e di sviluppo dell’occupazione.
Obiettivo 2
2.1 Formazione e mondo del lavoro: Il futuro di Siena si gioca sulla capacità di creare un maggior raccordo tra mercato del lavoro ed imprese, attraverso un ruolo più incisivo del mondo universitario. Tra le azioni da sviluppare: promuovere l’economia della conoscenza, con particolare riguardo all’alta formazione e alla ricerca in campo biomedico; promuovere Reti d’Impresa, con particolare riferimento ai settori farmaceutico e biomedico; creare collegamenti più organici tra mercato del lavoro/ imprese/università; sviluppare iniziative tese a valorizzare idee e competenze, in particolare start-up e incubatori d’impresa; promuovere azioni tese a riportare sul territorio aziende e professionalità.
2.2 Innovazione: è necessario sostenere i processi d’innovazione del mondo produttivo, anche attraverso sinergie pubblico/privato, e a rapportare l’organizzazione della struttura amministrativa alla digitalizzazione del Comune. La digitalizzazione deve essere intesa come governo dei processi istituendo una responsabilità specifica che operi per implementare i vari spezzoni informativi in un unico linguaggio operativo, utilizzando al massimo le interconnessioni che la digitalizzazione offre. Potenziamento dell’ufficio URP con i relativi collegamenti interni alla macchina amministrativa a tutto vantaggio dei cittadini. La costituzione di figure come gli ispettori comunali che operino per verificare il lavoro di terzi evitando che il controllato diventi il controllore di se stesso.
2.3 Beni culturali: Siena possiede un giacimento di beni storico-artistico- ambientali, con una qualità eccezionale concentrata nel capoluogo ma con proiezioni importanti nel territorio. Di conseguenza va ribaltato il metodo in uso, che separa la città dal suo territorio, e va usato un approccio sistemico al territorio inteso come un unicum da valorizzare in modo globale. Tra le azioni da promuovere : potenziamento e reinserimento in ambito provinciale nella Fondazione Musei Senesi; creazione di una fondazione pubblico-privata per la gestione dell’offerta turistica; il potenziamento dell’Opera del Duomo, con particolare riferimento agli spazi espositivi; rilancio del Santa Maria della Scala e sviluppo di un programma sinergico con l’Opera del Duomo.
2.4 Santa Maria della Scala: il suo rilancio deve poggiare sulla sua valorizzazione come contenitore in grado di promuovere una politica di grande respiro nell’ambito dei beni culturali, ritrovando forme di sinergie con l’Opera del Duomo, che storicamente costituisce l’altra metà di un complesso storico che ha reso famosa e potente Siena. Tra le iniziative da sviluppare : potenziamento dell’attività espositiva, privilegiando iniziative legate alla specificità del SMS e valorizzando la capacità di auto- produrre mostre ed eventi; riordino degli spazi espositivi e loro potenziamento, ad es. mediante lo spostamento della Pinacoteca cittadina i cui spazi risultano inadeguati; valorizzazione del ruolo storico della via Francigena come motore dello sviluppo storico-artistico del SMS ( Pellegrinaio, i carnai, etc.); sviluppo di attività di alta formazione e specializzazione nel campo dei beni culturali, con la creazione di laboratori interni finalizzati al restauro delle opere della stessa Fondazione, con l’intento di mettere in relazione le competenze presenti sul territorio a partire dall’Università e Soprintendenza; arricchimento del fondo Briganti con altre biblioteche d’arte a partire da quelle di proprietà comunale, biblioteche di privati, lasciti, acquisizioni, etc.; potenziamento dell’attività culturale e di tutela, con il possibile spostamento nel S.Maria della Scala dell’Accademia degli Intronati e della Soprintendenza SI-AR-GR dei beni artistici (ovviamente da verificare); l’acquisizione di spazi contigui come il Palazzo del Capitano per la parte di tutela didattica e formazione.
punti salienti dello sviluppo turistico della città di Siena devono partire da due aspetti, il primo riguarda l’attuazione dei criteri generali delineati dal PST- Piano strategico per il Turismo ( 2017-2022), a cui sono improntate anche le iniziative del PNRR, il secondo invece riguarda quale idea di turismo Siena intenderà promuovere. Il quadro generale del PST propone parole-chiave quali Sostenibilità, Innovazione, Accoglienza, Accessibilità; esse vanno calate sul territorio senese attraverso la precisa consapevolezza che un turismo di massa, mordi e fuggi, finirà per impoverire la città anziché rilanciarne le potenzialità. Di conseguenza la strada da intraprendere sarà quella di modificare radicalmente l’offerta attuale, indirizzandone lo sviluppo attraverso politiche sostenibili, in grado di promuovere un turismo selezionato e “consapevole”.
Tenendo conto dell’importanza di questa attività in termini di impatto sociale ed economico (17,2% occupati), le azioni da promuovere riguardano:
progettare uno sviluppo turistico compatibile con le risorse ambientali (programmando gli impatti attraverso l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile dell’ONU) e rispettoso dei valori della comunità locale;
sviluppare un’azione sinergica con il territorio senese, e in particolare con i poli attrattori del turismo locale;
costituzione di una Fondazione pubblico privata per il turismo con propri tour operator in modo di entrare direttamente nel mercato dell’offerta e della domanda turistica;
migliorare l’accessibilità al territorio mediante il potenziamento della rete di infrastrutture e di servizi della città e la loro connessione funzionale con il territorio circostante e integrando maggiormente la città di Siena nella progettazione regionale e d’area vasta (aeroporti FI-PI e alta Velocità);
valorizzare le pecularietà di Siena, progettando direttrici- cardine delle politiche turistiche: i cammini della Francigena e i suoi luoghi; Siena città gotica; Siena città enogastronomica (in provincia 5 DOGC+ grandi aziende vinicole); Siena città della salute e della ricerca, etc.;
Potenziare lo sviluppo della ricerca e formazione universitaria a supporto dell’attività turistica ( ad es. Agribusiness nel campo dell’attività vinicola);
-Potenziare l’offerta alberghiera di qualità;
Commercio: L’obiettivo principale in campo commerciale è quello di avvicinare l’offerta commerciale ai bisogni reali dei cittadini e proiettarne lo sviluppo secondo una visione urbana coerente con i principi di sviluppo sostenibile: azioni di sostegno al commercio di qualità dei centri storici; Consolidamento della presenza di commercio nei contesti abitati; costruire condizioni di sviluppo delle attività commerciali di prossimità; ripensare l’assetto della grande distribuzione alimentare in relazione ai nuovi scenari di sviluppo del settore (servizi di prossimità, sviluppo del delivery, etc.); realizzare azioni di marketing per migliorare e consolidare la forza di attrazione del sistema distributivo dei centri storici e delle zone urbane consolidate; sviluppare e sostenere eventi indirizzati a migliorare una cultura di sviluppo degli aspetti extra commerciali delle attività economiche.
2.7 Direzionale: l’obiettivo prioritario è di valorizzare i contenitori esistenti in una visione di supporto alle mutate esigenze del mondo del lavoro, quindi privilegiando trasformazioni in grado di attrarre aziende ed investitori, con particolare riferimento a business centers in cui sviluppare un’offerta legata alla domanda crescente di uffici temporanei e co-working.
Obiettivo 3
3.1 Il perseguimento di un rafforzamento della coesione sociale della città e del suo territorio richiede lo sviluppo di azioni innovative nel campo del welfare, con particolare riferimento al segmento dell’abitare sociale, da troppi anni trascurato e del tutto assente nel PO vigente.
3.2 Per combattere il disagio abitativo vanno intraprese azioni energiche per un pieno utilizzo del patrimonio Erp sfitto da un lato, e dall’altro per riqualificare il patrimonio Erp esistente, adattandolo ai mutamenti del corpo sociale e ai nuovi bisogni abitativi. Il tema dei servizi all’abitare – che si coniuga strettamente con la lotta al disagio sociale – costituisce una delle tematiche emergenti a livello nazionale, su cui la Regione Toscana sta sviluppando azioni di ricerca e sperimentazione. In quest’ottica va recuperata anche una maggiore efficienza gestionale dell’edilizia pubblica.
3.3 Intercettare i nuovi bisogni abitativi: le iniziative in campo residenziale non possono esaurirsi attraverso una riforma radicale dell’operatività del comparto ERP, vanno piuttosto indirizzate per offrire – come il passato insegna – risposte in grado di cogliere i bisogni reali anziché premiare in modo casuale la rendita fondiaria. Quindi in primo luogo bisogna puntare all’attivazione di programmi di edilizia sociale destinati a ceti medi non più in grado di accedere alla casa in proprietà (in particolare giovani coppie), sviluppando accordi con operatori di livello nazionale, già presenti in Toscana, ovvero sviluppando iniziative locali adeguate ai problemi sul tappeto. Vanno inoltre individuate risposte abitative legate alle residenze speciali, legate al mutato quadro della società contemporanea: studentati, alloggi temporanei, senior housing, comunità abitative sia protette che autosufficienti, etc.
3.4 Un programma per le periferie: partendo dalle situazioni più fragili, in particolare da San Miniato, Isola d’Arbia e Taverne d’Arbia, vanno sviluppati programmi di riqualificazione basati su azioni materiali e immateriali. Obiettivi principali sono il contenimento del disagio sociale, e la costruzione di iniziative tese alla creazione di comunità di prossimità. Il metodo è quello dell’ascolto e della partecipazione, da attuarsi attraverso un approccio multidisciplinare ( sociologi, servizi sociali, urbanisti , terzo settore, stake holders, etc.).
Obiettivo 4
Mobilità: gli obiettivi primari sono:
diminuire la pressione sulla città del trasporto su gomma,
incrementare il TPL,
migliorare e regolamentare il sistema di sosta,
sviluppare azioni a favore della smart mobility.
L’incremento degli spostamenti su gomma, prevalentemente su mezzi privati, è costante e necessita di correzioni. Le azioni principali di breve-medio riguardano
la protezione della ZTL e la regolamentazione del movimento delle merci (superamento della cosiddetta piattaforma logistica),
la riorganizzazione degli approdi dei bus turistici,
il potenziamento dei bus e pollicini in connessione con il sistema dei parcheggi scambiatori,
il proseguimento a est della strada fiume con riordino del nodo del ponte di Malizia,
la riqualificazione della Massetana Romana,
piste ciclabili ed interventi per migliorare la sicurezza dei cittadini nelle periferie e nelle frazioni,
– il completamento della semaforizzazione integrata, previsto solo per la zona nord via Fiorentina-Camollia.
Parallelamente va rivisto il PUMS (piano urbano della mobilità sostenibile) per dotare la città di uno strumento di più largo respiro rispetto ai Piani Operativi.
– Per il sistema della sosta il problema principale è dato dal crescente squilibrio tra flussi veicolari e offerta della sosta. Per poter alleggerire la pressione sulla città storica bisogna diminuire la pressione che esso oggi sopporta, attraverso un miglioramento della ZTL e il potenziamento della sosta per i residenti nei parcheggi di prossimità , incrementando in parallelo i parcheggi scambiatori oltre quanto finora delineato dal PO vigente, attraverso strutture di maggiori dimensioni, poste in corrispondenza degli accessi alla città e collegate al TPL e ai pollicini, anche in connessione con la creazioni di servizi legati al bike-sharing elettrico. Il riordino dell’accesso dei bus turistici dovrà puntare sulla razionalizzazione dell’offerta e la concentrazione degli sbarchi nella strada di Pescaia (ex- Sita e Fagiolone) e l’utilizzo del parcheggio della Mens Sana.