di Pierluigi Piccini

Carlo venne a Parigi per una visita medica e ci incontrammo a pranzo al Cafè della Paix. Eravamo poco prima del 2004. La mia espulsione dal partito avverrà nello stesso anno.  in quel periodo molti a Siena e non solo anche qualcuno nel mio posto di lavoro mi considerava criticamente “da controllare”. Fu un incontro molto amichevole, io e il “ragioniere di campagna” andavamo d’accordo e il giudizio sulla gestione che il gruppo dirigente dei Ds aveva a Siena e sulla Banca era sostanzialmente identico, cioè negativo. Carlo mi chiese di candidarmi e di dare vita a una lista civica che si contrapponesse alla gestione dei vertici del partito in quel periodo. Il giudizio di Turchi a questo proposito era durissimo. Nel caso in cui avessi partecipato o costituito una lista civica lui avrebbe aderito e, o appoggiato la scelta. Poi purtroppo le condizioni di salute di Carlo peggiorarono e tutto rimase una discussione privata. Noi ci candidammo successivamente alle amministrative con la Mongolfiera. Mi sono deciso a raccontare questa storia perché il passato ha dei risvolti che non sempre chi scrive ne è a conoscenza.

Carlo Turchi il ragioniere di campagna Image (1)