In attesa della presentazione ufficiale del programma martedì prossimo, si intensificano le voci sui film candidati a far parte della prossima Mostra del cinema di Venezia (31 agosto – 10 settembre). In particolare «Variety» ha diffuso ieri una lunga lista con numerosi titoli, soprattutto statunitensi. È sempre di ieri poi la notizia che sarà presente per la prima volta a Venezia una delegazione ufficiale dell’Academy, guidata dal nuovo ad Bill Kramer.
Passando alle anticipazioni, per la quota Warner Bros. ci si aspetta il thriller psicologico Don’t Worry Darling, secondo lavoro alla regia di Olivia Wilde interpretato da Florence Pugh e Harry Styles. Cate Blanchett dovrebbe essere anche quest’anno al Lido con Tár di Todd Field, nei panni di un’immaginaria direttrice di un’orchestra tedesca.

NETFLIX e Amazon saranno ancora una volta presenti in forze al festival, trovando spazi là dove Cannes continua a negarglieli. Il primo servizio di streaming presenterà quasi sicuramente Blonde di Andrew Dominik, film sulla vita di Marilyn Monroe interpretata da Ana de Armas. Sempre targati Netflix dovrebbero esserci anche White Noise di Noah Baumbach, un adattamento di Don DeLillo; Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths di Alejandro G. Iñárritu, che racconta la storia di un giornalista e documentarista messicano e infine una tragedia in versione moderna, Athena di Romain Gavras.
Sarà invece sotto l’ala di Amazon – tramite la controllata Mgm – che verrà presentato Bones and All di Luca Guadagnino, un viaggio attraverso l’America degli anni ’80 di due amanti cannibali con Timothée Chalamet e Taylor Russell. Un altro regista italiano che verrà portato al Lido da una produzione statunitense sarà Andrea Pallaoro con Monica, protagonista l’attrice transgender Trace Lysette. Sempre dagli Usa è poi atteso il nuovo film di Paul Schrader, The Master Gardener – probabilmente fuori concorso visto che al regista sarà consegnato il Leone d’oro alla carriera – e un nuovo lavoro di Frederick Wiseman.

PER CIÒ CHE SI SA dal resto del mondo invece, come già segnalato su queste pagine ci si attende il film del regista dissidente iraniano Jafar Panahi, condannato a sei anni di prigione, con No Bears, al centro due storie d’amore ostacolate dalla realtà odierna dell’Iran. Dovrebbero esserci poi il sudcoreano Hong Sang Woo e il giapponese Koji Fukada. Dalla Francia si parla invece di Rebecca Zlotowski con Les Enfants Des Autres e del primo film di finzione di Alice Diop, basato sulla storia di una donna accusata di aver ucciso la figlia. Dall’Italia si parla invece de L’Immensità di Emanuele Crialese con Penelope Cruz e de Il Signore delle Formiche di Gianni Amelio, film biografico sul poeta, drammaturgo e regista Aldo Braibanti, incarcerato nel 1968 a causa di una legge anti-gay di epoca fascista, interpretato da Elio Germano e Luigi Lo Cascio.