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31 Maggio 2022
Firmata la lettera di intenti. Entro ottobre l’accordo vincolante per l’integrazione delle infrastrutture
F. D. R.
Via libera di Cassa depositi e prestiti, Tim e Open Fiber alla nascita delle rete unica. Ieri i consigli delle società hanno autorizzato la firma del «memorandum of understanding» per integrare le infrastrutture di rete di Tim e di Open Fiber. La lettera è stata firmata anche dai fondi Macquarie e Kkr. «L’obiettivo del MoU è avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato», spiega una nota congiunta «contribuendo in tal modo ad uno sviluppo più celere, duraturo e sostenibile del Paese».
Il memorandum non è vincolante e impegna i firmatari ad arrivare a un accordo entro il prossimo 31 ottobre. I tempi potrebbero essere più brevi e forse già prima della pausa estiva potrebbe arrivare l’accordo vincolante. Open Fiber, la società controllata da Cdp e dal fondo Macquarie e guidata da Mario Rossetti, dovrebbe essere il veicolo per la rete unica, ma le modalità di integrazione non sono ancora definite. Il memorandum prevede che la nuova società sia controllata da Cdp Equity e partecipata da Macquarie (azionista di Open Fiber) e Kkr, il fondo americano azionista di FiberCop, la rete secondaria di Tim.
Nella rete unica non ci sarà Vivendi, maggiore azionista del gruppo telefonico, che potrà restare concentrata sulle attività che rimarranno a Tim dopo la cessione della rete: le attività nella telefonia mobile, con frequenze e clienti, i servizi commerciali e il Brasile.
La scissione degli asset di rete sarà sottoposta al consiglio di Tim e all’assemblea degli azionisti consentirà all’ex monopolista di superare il modello di società «verticalmente integrata» liberandolo da vincoli regolamentari.
Tutta l’operazione della rete sottoposta alle autorità, AgCom e Antitrust (italiane ed europee) e notificata a Palazzo Chigi per la normativa sul Golden Power, trattandosi di un asset strategico.
Gli advisor (Credit Suisse per Cdp, Hsbc per Macquarie, Goldman Sachs, Mediobanca e Vitale & Co. per Tim) sono fiduciosi sulla possibilità di arrivare subito dopo l’estate a un’offerta vincolante per la rete di Tim. Il trasferimento avverrebbe infatti tramite acquisizione, con una forma che sarebbe ancora oggetto di valutazioni. Insieme alla rete, il gruppo telefonico trasferirebbe alla nuova società anche debito e personale. Non sono stati indicati i tempi tecnici per l’integrazione, ma potrebbero servire non meno di due anni.