di Alan Friedman
Che diavolo sta succedendo in questo strano ménage à trois tra Giorgia Meloni, Elon Musk e Donald Trump? Meloni smentisce, ma da fuori sembra che stiano mescolando politica e affari.
Sabato sera, quando la premier italiana ha preso un aereo per Palm Beach, la stampa italiana ha descritto la missione a sorpresa, di cui il ministro degli Esteri italiano non era stato informato, come un coraggioso tentativo da parte di Meloni di esercitare pressioni sul futuro presidente degli Stati Uniti a favore di Cecilia Sala. La questione iraniana è stata sicuramente discussa a Mar-a-Lago, ma dall’ottica dell’America la visita di Meloni si è distinta per altre ragioni.Per i media americani, Meloni è stata una dei pochi leader europei, come Viktor Orbán, a correre a Palm Beach. È evidente che Meloni è andata in pellegrinaggio anche a baciare l’anello al presidente eletto, per ingraziarsene i favori.
Trump è parso felice di ricevere Meloni a Mar-a-Lago, anche se le ha fatto trascorrere metà del tempo a guardare un documentario complottista in difesa del principale artefice dell’insurrezione del 6 gennaio, un avvocato screditato e rinviato a giudizio.
Dal punto di vista di Musk, Meloni è una manna dal cielo, incarna benissimo il suo prototipo preferito di politico europeo di destra: Meloni è perfetta sotto quasi tutti gli aspetti. L’unica sua pecca è che, se prima era filoputiniana, ora non lo è più. Adesso è una vera sostenitrice dell’Ucraina e della Nato, una vera atlantista in politica estera.
Musk è un fanatico di destra. Adora Orbán. Appoggia in maniera vigorosa e molto esplicita Alternatif für Deutschland, il partito neonazista tedesco. Insulta il cancelliere Olaf Scholz. Ha invitato il Primo ministro del Regno Unito Keir Starmer a dimettersi. In Francia sostiene Marine Le Pen. In Italia sia Salvini sia Meloni. Musk, però, è anche un uomo d’affari. Deve espandere la sua attività nel settore delle telecomunicazioni in Europa, dove è debole. SpaceX, la società aerospaziale di Musk, è proprietaria di Starlink, un provider di telecomunicazioni che fa affidamento su una rete di satelliti in bassa orbita terrestre.
Starlink offre i suoi servizi in Italia dal 2021, ma gli affari sono magri. L’Italia sta pensando adesso di ricorrervi per incrementare la penetrazione di internet in aree remote. Il ministro degli Esteri nell’ottobre scorso ha detto che l’Italia sta prendendo in considerazione l’idea di usare i sistemi Starlink per migliorare le comunicazioni dei diplomatici italiani e dei funzionari della Difesa che operano in zone pericolose di tutto il Mediterraneo. Ciò darebbe a Elon Musk l’effettivo controllo di informazioni riservatissime relative alla sicurezza nazionale italiana, di norma di competenza del ministero della Difesa e dei servizi segreti.
Subito dopo che sabato sera Meloni si è accomiatata da Mar-a-Lago, Bloomberg ha riferito che Italia e SpaceX sono a buon punto nelle trattative per firmare un contratto quinquennale da 1,5 miliardi di dollari. Secondo Bloomberg, l’accordo avrebbe già ricevuto l’approvazione dei servizi segreti italiani e del ministero della Difesa. Lunedì Musk ha annunciato su X di essere «pronto a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!».
Palazzo Chigi è sembrato un po’ nervoso lunedì e ha reso nota una dichiarazione che sembra scritta accuratamente: «La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink». Palazzo Chigi ha anche voluto smentire «ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che la questione SpaceX sia stata trattata durante l’incontro con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump». Non ha dichiarato, però, se durante la sua visita Meloni ne ha parlato con Musk.
Appare evidente che, se intende assegnare a Elon Musk un contratto grosso e sostanzioso, l’Italia deve prima indire una gara pubblica, in piena trasparenza. È alquanto ovvio. Per quanto riguarda la sua “amicizia” con Trump e Musk, Meloni potrebbe pensare che questa possa tradursi in un trattamento di favore per l’Italia e forse andrà così. Ma il migliore consiglio alla premier sarebbe: «Attenta a quei due».
Traduzione di Anna Bissanti