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25 Aprile 2023LA TRATTATIVA FRA ROMA E BRUXELLES. CRITICITÀ SU OBIETTIVI DI GIUGNO
Dubbi residui sulla riforma degli scali marittimi. La Corte dei Conti Ue: ritardi sulla digitalizzazione delle scuole
Roma
Domani il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, sarà alla Camera per un’informativa sullo stato di avanzamento del Pnrr. Il governo farà un resoconto sugli obiettivi raggiunti e su quelli futuri, una ”operazione verità”, come viene definita nell’esecutivo, legata anche alle precedenti gestioni del dossier. Ci sarà anche un focus sulle criticità riguardo gli obiettivi di giugno, tra i quali il piano sugli asili nido, che procede a rilento.
A Bruxelles dopo lo scorporo dei progetti relativi agli stadi di Firenze e Bologna si è entrati nell’ultima fase di valutazione sulla terza tranche di pagamento dei fondi, per 19 miliardi. Ma ancora non ci siamo. A quanto si apprende, difficilmente la Commissione ultimerà il suo giudizio entro la deadline prevista del 30 aprile. La luce verde potrebbe arrivare nella prima parte del mese di maggio. Al momento c’è soprattutto un progetto sul quale i funzionari Ue si stanno dilungando: quello relativo alla riforma dei porti italiani. Ufficialmente, a Bruxelles, non entrano nel merito degli specifici target sotto esame. «Sono in corso i lavori di valutazione della terza richiesta di pagamento dell’Italia e i nostri servizi sono in stretto contatto con le autorità italiane in questo contesto», si è limitata ancora una volta a dire la Commissione. Ribadendo un concetto: la valutazione si concretizza solo dopo aver esaminato «tutte le tappe e gli obiettivi pertinenti legati a una specifica richiesta di pagamento». Ed è in queste poche righe che si concentra la volata finale del negoziato tra Roma e Bruxelles.
Sul dossier porti le criticità sembravano, finora, concentrate sulla durata delle concessioni e sul ruolo dell’Autorità dei trasporti sulle gare, che l’Ue vorrebbe più rilevante. L’impressione è che le due parti stiano arrivando ad un punto di incontro ma, evidentemente, manca ancora l’ultimo miglio. I due progetti di rigenerazione urbana che includevano il nuovo stadio di Firenze e il Bosco dello Sport di Venezia sono già spariti, invece, dal Pnrr italiano (potrebbero essere finanziati con fondi nazionali), ma il loro scorporo non dovrebbe intaccare l’entità della terza rata di pagamenti da 19 miliardi, appunto.
L’eventuale sì alla terza rata chiude tuttavia solo la primissima sfida della trattativa tra il governo Meloni e Bruxelles sul “nuovo” Pnrr. La Corte dei Conti Ue, in una relazione stilata per 6 Paesi membri, ha rilevato per l’Italia «scarsa chiarezza » sui risultati attesi dalle misure finanziate dal Pnrr per la digitalizzazione delle scuole e «notevoli ritardi», in alcune regioni, sul programma di connettività a banda larga degli edifici scolastici. Criticità
che Roma è chiamata ad eliminare parallelamente al lavoro per aggiornare il suo piano con l’aggiunta del capitolo RePowerEu (sull’energia) e l’eventuale spostamento di alcuni progetti a rischio alla programmazione di coesione, quella “ordinaria”. Una mossa che richiede comunque la modifica degli accordi tra Roma e Bruxelles sui fondi di Coesione per il settennato 2021-27. Spostare alcuni progetti alla Coesione, tuttavia, non prevede per ora la parallela migrazione dei fondi del Next Generation Eu previsti per i progetti stessi. Nei giorni scorsi Fitto ha incontrato il ministro dell’Interno Piantedosi (sui piani integrati), il responsabile dei Trasporti Salvini (sul tema concessioni portuali) e il ministro Valditara. L’incontro con il responsabile dell’Istruzione è servito per fare il punto tra l’altro sullo stato di aggiudicazione di tutti gli appalti relativi agli asili-nido, che dovrebbe essere effettuato entro la fine di maggio (il termine è già slittato dal 31 marzo): il piano prevede 4,6 miliardi di investimenti per costruire oltre 1.800 nidi e oltre 300 scuole materne in tutto il Paese e in particolare nel Sud, dove oggi ci sono poche strutture. Intanto il governo lavora alla messa a punto anche del “decretone- lavoro”, atteso nel Cdm del Primo maggio. Restano da definire alcune questioni relative al superamento del reddito di cittadinanza che sarà sostituito con tre nuovi strumenti: in particolare potrebbero arrivare ritocchi sulla soglie Isee per ottenere i nuovi sostegni e la scala di equivalenza, il criterio per calcolare l’importo dell’assegno su base familiare. Da definire anche la nuova articolazione delle causali per i contratti a tempo determinato, che saranno alleggerite rendendo più semplice per le aziende la reiterazione delle assunzioni a scadenza. Una revisione della normativa già finita nel mirino di Pd e Cinque stelle, oltre che dei sindacati: con il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che è tornato ieri all’attacco parlando di «propaganda da metaverso » da parte del governo perché «vive in un mondo non reale, dicendo che vuole dare una mano ai lavoratori» e poi «permettete di precarizzare ancora di più il lavoro». (N.P.)