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14 Luglio 2023NEWS
14 Luglio 2023di Pierluigi Piccini
Ci risiamo. Estrapolo dall’articolo della Nazione (dal titolo: Pacciani “Il Polo civico è finito”), la parte che mi riguarda. Non vuole essere una critica al giornalista che ha firmato il pezzo, persona che stimo per serietà e competenza. Ma i modi di dire diventano nel tempo luoghi comuni e dal senso comune non ci si salva quasi mai (Gramsci). Il passaggio è il seguente: “Tanto per cambiare dietro le quinte si torna a parlare della figura di Pierluigi Piccini”. Ho preso la “categoria politica” dietro le quinte per fare alcune considerazioni e diligentemente sono andato alla voce “quinta” del vocabolario Treccani che così recita: “Di chi agisce, o fa agire altri per suo conto, copertamente, senza mettersi in mostra”. Tutto ciò acquista un valore negativo, quello del manipolatore di colui che si muove nell’ombra, che tresca. Bene. Non contento sono andato a vedere i sinonimi di “tresca” e cosa è venuto fuori? Imbroglio, inciucio, inganno, intrallazzo, intrigo, macchinazione, maneggio, pastetta, raggiro, trama. Insomma, tutto il peggio che si può dire a una persona, soprattutto nei confronti di chi, in uno stato libero e democratico, ha dedicato la sua vita alla politica. Quella politica a cui non appartengono i sinonimi sopra ricordati, ma che è fatta di impegno quotidiano e di studio. Mi sono anche chiesto se per caso in tutti questi anni di lavoro possa aver fatto cose di cui mi dovessi ravvedere, magari per essermi nascosto, defilato, risparmiando critiche a qualcuno o qualcosa per convenienza. Passando in rassegna velocemente gli anni trascorsi a Siena, con gli impegni che mi hanno visto in ruoli anche di primo piano, proprio non direi. Ci ho sempre messo la faccia in prima persona e ho sempre fatto, nelle cose che ho scritto, i nomi e i cognomi delle persone oggetto di critica o di considerazione. Non mi sono mai nascosto, né ho mandato altri avanti per coprirmi le spalle. Pratica, viceversa, molto diffusa a Siena, anche se non tutte le vacche di notte sono grigie e bisognerebbe avere la capacità di distinguere. Gli esempi potrebbero essere numerosi. A breve pubblicherò tutti gli articoli che in questi anni ho scritto nel mio blog: sono tanti, verranno suddivisi per argomenti e chi vorrà potrà togliersi la voglia di verificare. Si, qualche responsabilità in effetti ce l’ho: quella di aver sempre voluto smascherare gli inganni, gli inciuci, gli accordi fatti – questi sì – dietro le quinte. L’ultima vicenda che mi stuzzica e che con molta probabilità mi occuperà prossimamente (non perché non l’abbia già fatto), è quella del Biotecnopolo. Il coro di voci entusiaste che da tempo si è levato non mi convince, così come non mi convince il raggruppamento di potere che fa riferimento a esso e ad alcuni finanziamenti europei. A proposito, ma che fine ha fatto il russo che doveva acquistare il Palazzo del Capitano? Un altro salvatore della patria, finito nel dimenticatoio? Ah già! Ci sarebbe anche la memoria tra i difetti, visto che chi la conserva e chi la può testimoniare è normalmente criticato. Nelle ultime vicende elettorali a cui non ho smesso di portare il contributo del mio blog, sono stato ripetutamente tirato in ballo come se fossi stato io il candidato. Non mi interessa chi lo ha fatto, so solo che non gli ha impedito di evitare la sconfitta o di tradire gli elettori dimettendosi immediatamente dopo l’elezione in Consiglio comunale. L’aspetto che mi interessa è l’impegno che ho messo e che abbiamo messo noi di Per Siena per e nel Polo civico. Quali sono stati i rapporti con il candidato sindaco e la determinazione del contributo apportato può essere, facilmente, testimoniata dai vari partecipanti al tavolo che ci ha visto per molti mesi impegnati. Oggi è una esperienza elettorale superata che produce, però, ancora degli effetti nonostante il fisiologico recupero definitivo di ogni singola autonomia, che non esclude il rispetto per le posizioni altrui e per le singole persone che hanno creduto in un progetto. Dal punto di vista umano, per quanto mi riguarda, è stata una gran bella avventura. Finisco: i burattinai, quelli che hanno messo in ginocchio la città e che continuano a farlo per interessi personali, vanno cercati altrove. Il mio indirizzo è sbagliato, almeno che non si cerchi un alibi nascondendosi dietro al mio nome.