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1 Agosto 2023Pienza silenzia la torre di notte «Ce lo hanno chiesto i b&b»
L’orologio disturba i visitatori, il Comune si adegua. «Qui tutti vivono di turismo»
Aldo Tani
«Io ho dormito bene. Anzi non me sono proprio accorto». Il vicesindaco Giampietro Colombini prova a mantenere un tono serio, anche se ammette di aver «pensato a uno scherzo». Eppure, le campane della Torre civica «messe a tacere» dall’amministrazione di Pienza (Siena) un po’ di rumore lo hanno creato. Suona quasi un paradosso, anche perché il vicesindaco tenta subito di stemperare: «Si tratta due o tre persone che hanno manifestato contrarierà per la decisione, sostenendo di non essere riuscite a dormire senza i rintocchi. Credo non ci sia molto da aggiungere».
È stato il sindaco in persona, Manolo Garosi, a optare per questa scelta, dopo aver ricevuto segnalazioni da gestori di strutture ricettive che si affacciano nella piazza principale, dove hanno sede sia il palazzo comunale, sormontato dalla torre in questione, che il duomo. Per tutelare in particolare chi arriva dagli Usa e deve smaltire un fuso orario differente. Per effetto del provvedimento, le campane suonano a mezzanotte, poi riprendono alle 7 della mattina successiva.
«Abbiamo ricevuto — dice il sindaco — proteste di alcuni gestori di b&b nei dintorni della piazza e dunque più vicini all’orologio e che a loro volta hanno ricevuto rimostranze dai loro clienti».
Garosi si è rifatto a ordinanze analoghe di altre città. Talvolta, in causa è stata chiamata anche la chiesa, con curie che hanno accettato di sospendere le campane. Si è parlato anche di risparmio energetico come motivazione, ma Colombini smentisce.
Sui social le critiche hanno raggiunto numeri importanti. Legate soprattutto al fatto che l’amministrazione si è mossa per andare incontro ai visitatori. In un contesto che da anni, soprattutto a seguito dell’esplosione come destinazione turistica della Val d’Orcia, mantiene a fatica l’equilibrio tra la qualità della vita dei residenti e ragioni economiche. «In un centro piccolo come Pienza le campane si sentono. Poi che si siano lamentati in pochi può avere una spiegazione: da queste parti in tanti hanno una connessione con le attività turistiche», sottolinea Fabio Pellegrini, insegnate e scrittore di diversi saggi sul territorio pientino e sui suoi personaggi. «Come amministrazione preservare l’identità del territorio, è un obiettivo prioritario — ribatte Colombini — Non credo che lasciando i rintocchi notturni si difenda la popolazione residente». Prima il caso (ancora aperto) delle monache, adesso le campane. A Pienza, rumore o meno, non c’è pace.
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