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10 Agosto 2023Il baco della maggioranza
10 Agosto 2023
Domani l’incontro. Conte: si parte in salita. I sospetti del Pd. Ma Calenda: abbassare i toni
Maria Teresa Meli
ROMA «A che gioco sta giocando Meloni? Punta a metterci nelle condizioni di non andare all’incontro?». Quando Elly Schlein legge le dichiarazioni della premier (e poi guarda il video) ha un trasalimento. La segretaria del Pd non riesce a capire per quale motivo — a due giorni dall’incontro a Palazzo Chigi con le opposizioni — la presidente del Consiglio abbia pronunciato quelle frasi. Perciò la leader del Partito democratico decide di far diffondere dal Nazareno una nota attribuita a fonti dem. Ma le parole sono le sue: «Qual è la strategia di Meloni, convocare l’incontro per poi cercare l’incidente per farlo saltare?».
Elly Schlein non è l’unica a restare spiazzata dall’uscita della premier. Anche gli altri leader dell’opposizione sono allibiti. La reazione di Giuseppe Conte è durissima: «Quella che il salario minimo abbasserebbe gli stipendi è una fake news in piena regola — tuona il leader del Movimento 5 Stelle — e dimostra che Meloni non ha letto una riga della nostra proposta. L’incontro di venerdì è evidentemente in salita». Anche Arturo Scotto, capogruppo dem in commissione Lavoro, si attesta su una linea simile: «La nostra proposta prevede che nessuno lavori sotto i 9 euro l’ora e rafforza la contrattazione collettiva».
Dopo la sortita di Meloni, tra le opposizioni si fa strada il sospetto che sia stata in realtà la premier a restare spiazzata dalla decisione unanime dei leader della minoranza di andare a Palazzo Chigi: «Probabilmente — è il ragionamento che viene fatto — lei si aspettava che noi ci dividessimo sull’opportunità o meno di andare all’incontro, invece noi siamo rimasti uniti e in compenso è il suo fronte che rischia di dividersi».
Il video della premier, comunque, continua a provocare reazioni per tutta la giornata. «Sembra una provocazione», dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. «Se la presidente Meloni ha convocato in pompa magna le opposizioni per ribadire il suo no alla legge sul salario minimo allora — proseguono i leader rossoverdi — la domanda sorge spontanea: cosa ci ha convocato a fare?».
«Dopo le parole di Giorgia Meloni, che sul salario minimo ha ribadito con rigidità le sue posizioni, mi chiedo che senso abbia l’incontro di venerdì con le opposizioni a Palazzo Chigi — fa eco su Twitter il segretario di +Europa Riccardo Magi —. Se c’è la volontà di aprire alla nostra proposta bene, altrimenti non regaleremo a questo governo una passerella per poter dire “guarda quanto siamo bravi”».
Carlo Calenda, che ha lavorato molto per ottenere quell’incontro, non è contento di come stiano andando le cose: «Le parole di Meloni sono un errore nel metodo e nel merito». Poi affida a Twitter il suo tentativo di sedare gli animi: «Sarebbe utile — dice rivolto alla premier ma anche a Conte — tenere i toni bassi prima dell’incontro sul salario minimo. Capisco che sedersi intorno a un tavolo insieme, senza preconcetti, sia per tutti difficile. Capisco che la tentazione di restare chiusi nelle rispettive trincee è rassicurante. Comprendo che l’“area di conforto” della politica è lo scontro e non l’incontro. Capisco che per tutte queste ragioni un esito positivo è difficilissimo. Ma cercare un accordo è un atto di responsabilità nei confronti del Paese e di 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri. Proviamoci con buona volontà».
Dopo una veloce consultazione tra di loro, i leader delle opposizioni decidono comunque di andare a vedere le carte della presidente del Consiglio. Domani saranno a Palazzo Chigi, ma l’incontro, per dirla con Conte, a questo punto si profila più che mai in salita.