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30 Agosto 2023Au Gabon, fin de règne pour la « dynastie Bongo »
31 Agosto 2023di Pierluigi Piccini
Lo sappiamo, e ce lo ricordano a ogni piè sospinto, da anni, che Siena ha un patrimonio immenso che merita solo di essere valorizzato. A ricordarcelo non ultimo il direttore della Pinacoteca di origini francesi Axel Hemery. Bene! Aiuta sicuramente il narcisismo identitario di una collettività che non sempre ha consapevolezza di se stessa. Ma come mai la potenza non diventa atto? Le parole, i concetti se non accompagnati dall’energia della realizzazione restano ripetizioni alla moda, suoni vuoti. Proviamo a buttare giù qualche ragionamento, abbandonando quel modo di dire e di fare, anch’esso molto senese del: “O gioco o do noia”. Il primo punto da evidenziare è rappresentato dalle risorse umane: indispensabili. Siena ne ha diverse e in diversi settori, ma non sempre capaci per competenza a ricoprire gli incarichi di cui la città ha bisogno. In questo caso non ci dovrebbe essere nessun problema a rivolgersi anche all’esterno, ma sapendo scegliere con attenzione. La pratica in essere viceversa è quella della conoscenza o dell’appartenenza, che difficilmente riesce ad esprimere persone all’altezza delle necessità. Sarebbe utile per alcune responsabilità praticare la logica delle società di capitali, che prevedono contratti subordinati al raggiungimento dei risultati. Non secondari sono gli strumenti, di cui Siena è carente, partendo da quelli che rispondono a esigenze legate a un certo tipo di sviluppo e a trasformazioni che non hanno portato cambiamenti (anzi, tutto si ripete stancamente in una ritualità defaticante). Per strumenti devono essere intesi sia quelli giuridici che quelli legati alle tecnologie come ai servizi. Un esempio: la tecnologia applicata al governo del territorio è ridicola, vecchia: gestione del centro storico, rifiuti urbani, la macchina organizzativa del Comune. Siamo anni luce lontani da una città digitale senza che nessuno si ponga il problema. Come si può innalzare la qualità del turismo se non si offrono servizi? Tutto si ripete all’insegna del già fatto o nella copia di modelli obsoleti. Eppure qualcosa dovrebbero insegnare realtà come Venezia, Firenze negli equilibri saltati dello sviluppo tra abitativo e b&b ad esempio, qualità della vita dei residenti e organizzazione urbanistica, spazio pubblico e privato. Ecco, magari se si adoperassero sistemi olistici invece che la difesa del proprio recinto amministrativo forse l’azione sarebbe più efficace. Metodo che aiuterebbe il lavoro all’interno dei singoli enti e, o soggetti e di questi tra loro a tutto vantaggio dei residenti.
Infine, arriviamo alle risorse economiche. Se vogliamo utilizzare tutto quello che si ha ai veri livelli dell’organizzazione statale ed europea, questo lavoro non si inventa, e se non ci sono risorse in loco si vanno a cercare a Roma, a Bruxelles. La pacca sulle spalle dei politici di turno non sempre è utile, i territori sono tanti e le richieste anche… meglio avere tecnici e, se inseriti negli apparati, ancora meglio. E poi i politici passano, gli apparati rimangono e non sempre questi hanno bisogno di un rapporto di vassallaggio. Creare finanza in loco, Siena Parcheggi ne è stata un esempio, questo e altro si può inventare. E per finire, progettazione, tanta progettazione adoperando degli strumenti concorsuali che possono aiutare le amministrazioni liberando energie e creatività.
Bene! Ho cacciato questi pensieri dalla mia testa ed ora sono lì, pronti ad essere falsificati.