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27 Ottobre 2023Meloni e lo spauracchio di un asse salvini-m5s
27 Ottobre 2023
Giorgetti: solo bozze. No di Salvini ai prelievi diretti dell’Agenzia delle Entrate
Enrico Marro
ROMA È scontro nella maggioranza su diversi capitoli della manovra. La partita sulla legge di Bilancio, approvata il 16 ottobre dal Consiglio dei ministri ma non ancora inviata al Parlamento, è stata riaperta dal leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, che ha chiesto di eliminare la norma che nel 2024 sostituisce Quota 103 con Quota 104, aumentando di un anno (da 62 a 63) l’età per accedere a questa forma di pensione anticipata (fermi restando 41 anni di contributi), aggiungendovi anche una penalizzazione sul calcolo dell’assegno. Ma ora anche gli altri partiti che sostengono il governo non vogliono essere da meno.
E allora ecco che l’altro vicepremier, Antonio Tajani, leader di Forza Italia, chiede una marcia indietro sull’aumento dal 21 al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi. E poi di nuovo il Carroccio che, con il vicesegretario Andrea Crippa, boccia la norma che rafforza la possibilità di pignorare i conti correnti degli evasori. E infine montano le critiche delle categorie. I medici, attraverso i loro sindacati, si scagliano contro il taglio delle pensioni per i lavoratori della sanità e degli enti locali assunti prima del 1996: dal 2024 verrebbe ridotta la quota calcolata col retributivo, con tagli che possono arrivare al 10%. Il Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri parla di «definanziamento della sanità». I sindacati Cgil e Uil rompono gli indugi e proclamano scioperi di 8 ore e manifestazioni territoriali a partire dal 17 novembre. Come se non bastasse, è scontro anche con l’Anci, l’associazione dei Comuni, con il presidente Antonio Decaro che si rivolge alla premier, Giorgia Meloni: «Chiediamo di essere convocati perché, se ci tagliano 250 milioni, diventa difficile gestire un Comune».
Insomma, una levata di scudi di fronte alla quale il ministro dell’Economia reagisce con un secco comunicato per dire che le bozze sono «da ritenersi non attendibili». E subito comincia a circolare una nuova bozza, con le prime correzioni delle norme contestate. Viene per esempio escluso il pignoramento telematico se «il credito per cui si procede è inferiore complessivamente a mille euro». Ma l’articolo potrebbe anche saltare, perché Meloni, letta la prima bozza, sarebbe stata tranchant: «Non se ne parla, questa norma non passa». E in serata Palazzo Chigi ha tentato di spegnere le polemiche con una nota informale che definisce «priva di fondamento» la notizia che l’Agenzia delle Entrate potrebbe accedere direttamente ai conti correnti. La norma consente solo di «efficientare strumenti informatici esistenti» nel «rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy».
Sulle pensioni, per ora resta Quota 104 con le penalizzazioni. La trattativa però è in corso e potrebbe tornare Quota 103, ma sempre con le penalizzazioni. Sparisce invece l’articolo che anticipava di due anni la fine del congelamento dell’adeguamento alla speranza di vita del requisito per le pensioni anticipate e viene allentata la stretta sui giovani nel contributivo per andare in pensione a 64 anni. Nessun cambiamento sulla cedolare secca, ma anche qui la partita non è chiusa. Facile attaccare per le opposizioni. «Forse Salvini dormiva nel Consiglio dei ministri», dicono i 5 Stelle. Ma lo stesso vicepremier canta vittoria: «Su pensioni e pignoramento dei conti correnti ho letto cose infondate. La cosa certa è che ci saranno 14 miliardi per 14 milioni di lavoratori», dice alludendo al taglio del cuneo e dell’Irpef. Il verde Angelo Bonelli spara a zero sul comma che finanzia con 11,6 miliardi il Ponte sullo Stretto: «Trovo scandaloso che il governo, di fronte a emergenze come il trasporto pubblico, la scuola, l’università e la sanità, investa quasi 12 miliardi in un’opera di cui ancora non abbiamo un progetto definitivo». Andrea Orlando (Pd) sostiene che sulle pensioni «con Salvini torna la legge Fornero».