Non c’è solo la campagna elettorale di Antonio Tajani, che ha fatto stampare manifesti e santini mano nella mano con Berlusconi e registrato spot televisivi in cui legge proprio il testamento politico del fondatore. Oltre, ovviamente, alla decisione di mantenere “Berlusconi presidente” nel simbolo di Forza Italia. Adesso, infatti, i vertici di Forza Italia hanno scritto e distribuito un manualetto in cui invitano gli elettori a scrivere “Berlusconi” o “Silvio Berlusconi” sulla scheda elettorale. Nonostante ovviamente la preferenza venga annullata perché il leader di Forza Italia non è candidato, il voto comunque va a finire al partito. È su questo che puntano i vertici di Forza Italia: sull’effetto Berlusconi anche sulla scheda elettorale.
Il manuale è stato pensato per i “difensori del voto”, il modo con cui Berlusconi chiamava i rappresentanti di lista, ma in questi giorni è stato inviato anche a segretari regionali, parlamentari e candidati alle elezioni da distribuire per indicare le modalità di scelta agli elettori. Uno per ogni circoscrizione. La premessa, in cui si riporta la modalità della legge elettorale, è tutto un programma: “Il principio base è quello del ‘favor voti’ – si legge – ossia quello della salvaguardia della volontà dell’elettore per il quale, in sede di scrutinio, la validità del voto contenuto nella scheda deve essere ammessa ogni qualvolta sia possibile desumere l’effettiva volontà dell’elettore”.
Dopo questa premessa, vengono analizzate graficamente le ipotesi nel dettaglio: quella della “x” sul simbolo e l’indicazione di tre preferenze (uomo-uomo-donna), quella solo “uomo-uomo-donna”, solo il segno sul simbolo e così via. Inoltre vengono prese in considerazione anche le ipotesi in cui la scheda sarebbe annullata.
Tra queste c’è anche quella in cui venga espresso il nome di una persona “non presente in lista” di Forza Italia. La scheda – si specifica nel vademecum – viene considerata nulla. Ma non in altri due casi: quelli in cui l’elettore scriva il nome “Berlusconi” sulla scheda. C’è l’ipotesi di indicare una sola preferenza – quella dell’ex fondatore di Forza Italia – o anche di scrivere “Berlusconi” come capolista e poi scegliere altri due candidati, una donna e un uomo.
Due casi che vengono indicati graficamente nel modulo. Nel primo, pur specificando che la decisione di scrivere Berlusconi è “erronea”, l’inserimento del nominativo “rende indiscutibile la volontà dell’elettore di esprimere validamente il voto per la lista di Forza Italia”. La preferenza invece sarà nulla. Insomma votare Silvio Berlusconi è un voto per Forza Italia. Stessa cosa nel caso di indicazione di più preferenze tra cui quella del leader azzurro. Questo è dovuto anche al fatto che nel simbolo di Forza Italia accanto alle preferenze il nome “Berlusconi” viene rappresentato a caratteri cubitali.
Le istruzioni che vengono elencate nel vademecum però non rappresentano un’indicazione un po’ casuale: secondo due fonti è una scelta politica precisa. L’idea è quella di puntare su un bacino di elettori – la stima è difficile da fare, ma si parla di 100 mila persone – che possano indicare Berlusconi nella scheda perché nostalgiche del fondatore di Forza Italia. Un modo per aumentare i consensi a Tajani e a tutto il partito. Il vicepremier, infatti, si è candidato in prima persona come capolista in tutti i collegi (escluse le isole) per provare a ottenere il maggior risultato possibile per Forza Italia, magari arrivando a superare la Lega di Matteo Salvini. E per questo la nostalgia di Berlusconi può essere d’aiuto.