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29 Giugno 2022Le amministrative del 2023
Il Pd scommette sul candidato civico per riconquistare Pisa e Siena
Intanto Nardella e Lepore convocano i sindaci dem per scrivere un programma per le politiche: “ Se piace, ben contenti”
diErnesto Ferrari
Il rettore Alberto Frati per Siena. Un medico, un prof o una figura dell’associazionismo per Pisa. E questo solo per stare al 2023. Chissà che poi anche per Firenze nel 2024 l’ebbrezza del civismo non trovi sponda nel Pd. La tornata delle amministrative certifica il “modello Tommasi” per i candidati sindaco del centrosinistra confermando la bontà dei percorsi già avviati per Pisa e Siena, oggi in mano al centrodestra, che tornano al voto l’anno prossimo. Non è solo da Verona che arriva la lezione: a Carrara un volto nuovo come quello dell’imprenditrice Serena Arrighi ha regalato un mezzo miracolo al Pd mentre a Lucca un candidato di partito come l’assessore Francesco Raspini non è stato in grado di allargare. Per di più a Livorno ha già funzionato nel 2019 con Luca Salvetti. Se nella città del Palio è il rettore l’uomo da cui il segretario Pd Letta spera di strappare un sì per lanciarlo in campo già da settembre contro De Mossi, a Pisa è dal gruppone dei “saggi” a lavoro su programma e della coalizione che uscirà verosimilmente il profilo da schierare contro il leghista Conti. Si fanno i nomi del docente Andrea Bonaccorsi e del medico Manuela Roncella, che sondata ha però fin qui declinato, ma anche di Paolo Martinelli delle Acli o delmedico anestesista paladino della sinistra Paolo Malacarne, campione di preferenze alle regionali. E anche qui l’idea del leader dem è partire in autunno con la campagna in vista di maggio 2023, quando le amministrative potrebbero essere accorpate alle politiche: «E se fosse lo stesso Letta a correre nel collegio uninominale della sua città questo ci darebbe sicuramente forza», già ragionano nel Pd pisano. Ma questo è uno scenario ancora incerto: Letta potrebbe anche ricorrere nel collegio senese. La sfida dei civici del centrosinistra è invece già in campo. Potrebbe riguardare anche Massa 2023: per ora si sono proposti l’ex deputato oggi fuori dai partiti Fabio Evangelisti e l’ex ambasciatore in Russia Cesare Ragaglini, ma è troppo filo Putin. E Firenze e Prato 2024? La prospettiva di una gara interna tra assessori non entusiasma nessuno nel Pd fiorentino, anche se alla fine potrebbero esserci primarie di coalizione. È forse Sara Funaro il profilo che più troverebbe sponde anche se Cecilia Del Re tesse da tempo la tela, mentre l’ipotesi del Parlamento è aperta per Federico Gianassi. Profili civici come Leonardo Bassilichi, Antonella Mansi o Luigi Salvadori difficilmente mobiliterebbero il Pd. Dario Nardella ha la testa alle politiche, ieri era a Bologna col collega Lepore con cui ha convocato i sindaci per buttare giù un programma: « Se piacerà al Pd, ben contenti » , dice. In queste settimane il sindaco lavora al rimpasto: per il dopo è presto. Ma il tentativo di sparigliare potrebbe anche prima o poi tentarlo. È il motivo per cui qualcuno pensa a Simona Bonafè, che tuttavia con Letta ha già parlato di tornare in Parlamento. A Prato per il dopo Biffoni al momento c’è una politica: Ilaria Bugetti.