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24 Ottobre 2024Siena risale sulla Multiutility: “Usciamo dall’isolamento”
24 Ottobre 2024Approvato a larga maggioranza il documento Funaro-Bugetti-Mantellassi. Tomasi vota con loro
Luca Gasperoni
Definizione di un nuovo piano industriale, ricerca di soluzioni alternative alla Borsa per il finanziamento, mantenimento dell’acqua insieme a rifiuti ed energia nel perimetro societario e inclusione nel progetto di altri Comuni toscani e marchigiani. Con il conto alla rovescia per il nome del nuovo colosso multiservizi, da annunciare entro la fine dell’anno, e l’Ad, Alberto Irace, più solido dopo giorni in bilico.
Prende forma la tregua politica siglata tra i tre sindaci di Firenze, Prato ed Empoli e il Pd regionale, e a catena il percorso futuro di Alia-Multiutility che ieri a Prato in occasione dell’assemblea dei soci ha approvato a larga maggioranza (favorevole l’81,5% del capitale sociale) gli indirizzi strategici annuali tracciati dall’asse Sara Funaro-Ilaria Bugetti-Alessio Mantellassi. Quattro ore di seduta fiume, anticipata dal messaggio distensivo di Irace sulle sue dimissioni da Estra: «Nessuna polemica con la politica: l’esigenza di chiarimento emersa in Estra riguarda l’esecuzione di patti parasociali fra Alia Spa e il socio Coingas, che garantiscono il controllo industriale e operativo di Alia». Messa da parte l’incognita relativa alla guida della Multiutility, l’asse dei tre sindaci Pd ha poi avuto gioco facile nell’approvare insieme al sindaco FdI di Pistoia, Alessandro Tomasi, e alla dem Claudia Sereni di Scandicci (in tutto il 68% degli azionisti) un documento in nove punti per tratteggiare il futuro della società. Contrario il 13% degli azionisti, rappresentati soprattutto dai municipi della sinistra extra Pd — Sesto, Calenzano, Campi e Borgo San Lorenzo — con l’aggiunta di Montemurlo e Vaiano che si sono visti respingere una mozione per la ripubblicizzazione dell’acqua. Puntualizzato che «la Multiutility non è una holding di partecipazioni ma un gruppo industriale progressivamente da realizzare», il cuore del documento è la conferma che «il perimetro attuale e futuro è composto dai settori dell’ambiente, del servizio idrico e dell’energia» con annessa luce verde alla gara di concessione del servizio idrico integrato a Firenze e Prato in scadenza nel 2024.
Altro aspetto importante è la decisione di «esplicitare le diverse opzioni di finanziamento alternative alla Borsa per il raggiungimento degli obiettivi di investimento di cui al piano industriale», missione che dopo l’emendamento (accolto) di Tomasi non sarà affidata a soggetti terzi ma compiuta all’interno della società. Infine c’è la richiesta di «promuovere l’allargamento della compagine sociale a nuovi Comuni toscani e marchigiani, compiendo ogni ulteriore sforzo per permettere il conferimento di Intesa e Coingas». Nel complesso una linea che premia le posizioni dei tre principali sindaci azionisti dopo l’intesa con il Pd regionale. «Si va avanti con l’aggregazione della Multiutility valutando le formule di finanziamento e mantenendo tutti i servizi insieme», esulta Funaro. «Lavorare pancia a terra sui territori per unire anche i Comuni non ancora coinvolti. La Multiutility deve rappresentare il motore per la transizione ecologica in Toscana», commenta Bugetti. Soddisfazione a cui si accoda il segretario regionale Pd, Emiliano Fossi, mentre Tomasi coglie l’occasione per pungere i dem: «Il documento imprime un’accelerazione per portare il progetto in fondo ma secondo me si è combattuta una battaglia sull’acqua pubblica e Ait in una sede che non è quella dove si deve discutere». L’unica ombra, in effetti, è proprio sul nodo dell’acqua dove la presa di posizione dell’assessora regionale Monia Monni a favore di una «proroga tecnica» viene ripresa anche dal governatore Eugenio Giani, che poi precisa: «I sindaci sono i veri detentori delle quote di partecipazione alle società di utilities, massimo rispetto per le loro decisioni».
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