Stefano Corti: “Mi sono immaginato un bambino che giocava nella piazza con il suo aeroplanino di carta, un oggetto con cui tutti noi abbiamo giocato da piccoli. L’aeroplanino, lanciato verso l’alto, si scontra con la parete verticale della torre e finisce con la punta conficcata nella roccia della fortezza. Quell’elemento fragile, originariamente realizzato in carta, all’improvviso acquista forza e diventa un simbolo della nostra contemporaneità. Ci ricorda le tragedie che attraversano ogni epoca, così come la gioia del gioco può infrangersi e interrompersi in un attimo.”