Cultura, il decreto dimezzato saltano nomine e poteri all’Ales
24 Dicembre 2024Contro la deriva illiberale non bastano i tribunali
24 Dicembre 2024di Dacia Maraini
Il rapper che maltratta le donne in musica è da considerarsi solo un musicista che dispone di tutte le libertà perché artista o sarebbe da criticare ed evitare di invitare in una manifestazione pubblica ?
Difficile la risposta, tanto è vero che molti musicisti sono intervenuti, nel caso di Tony Effe prima invitato e poi escluso dal concertone di Capodanno al Circo Massimo di Roma, anche donne impegnate, per difendere la libertà assoluta di opinione purché venga da un artista.
Eppure il grande poeta Ezra Pound è stato non solo criticato e messo al bando ma ha subìto un processo per le sue uscite antisemite. Lo stesso è successo a Louis-Ferdinand Céline, che pure stimiamo per le altre sue opere, quando ha pubblicato quell’orribile libretto che risponde al nome «Bagatelles pour un massacre».
Oltre che essere libero un autore è anche responsabile di quello che dice e fa. Tanto più quando si rivolge a un pubblico giovane e tendente alla emulazione.
È giusto dire che si doveva pensarci prima, ma non è giusto sostenere che un artista possa insultare le donne e trattarle come animali selvatici da domare.
Chi l’ha invitato evidentemente non conosceva il contenuto delle sue canzoni. E questo è stato un errore. Ricordiamo che le parole a volte colpiscono più delle armi.
Proporre un modello che tratta le donne, anche se solo verbalmente, come corpi da disprezzare e brutalizzare, è offensivo… Non lo manderei certo in prigione, e rispetto la sua libertà di espressione, ma non lo inviterei mai a un evento pubblico.
Se il rapper avesse trattato allo stesso modo un politico, sarebbe successo il finimondo.
Perché accettare che inneggi la brutalità contro le donne? E infine che c’entra la libertà con l’incitamento al disprezzo e all’odio di genere?
Proprio in un momento in cui le donne vengono uccise senza pietà dai loro mariti e amanti, credo che abbiamo il diritto di criticare e ostracizzare le parole del rapper, che fra l’altro fa il verso a un malcostume americano che è stato ostracizzato e criticato dove è nato.
Proporrei di aggiungere nel codice penale che in questo Paese democratico è proibito insultare pubblicamente le donne come è proibito inneggiare al fascismo .