
“We want Europe to remain European”: la nuova faglia dell’Occidente
6 Dicembre 2025
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6 Dicembre 2025Meloni e “We want Europe to remain European”: il rischio di accettare una cornice sbagliata
La frase dell’amministrazione Trump — “We want Europe to remain European” — è tutto fuorché innocua. Evoca una visione identitaria, quasi etnica, dell’Europa, descritta come una civiltà minacciata e bisognosa di essere “salvata”. Un linguaggio che non appartiene alla tradizione politica occidentale del dopoguerra, ma alle nuove destre nazionaliste che rileggono la geopolitica attraverso categorie culturali rigide e semplificate.
La risposta di Giorgia Meloni, invece di respingere questa impostazione, la assorbe e la reindirizza. Sostiene che non c’è un problema nei rapporti con gli Stati Uniti, ma un “processo storico inevitabile”: l’Europa deve difendersi da sola e non può più delegare la propria sicurezza. Un discorso che suona pragmatico, ma che finisce per accettare la cornice posta da Washington: quella secondo cui il destino europeo si gioca sulla difesa di un’identità, più che su un progetto politico condiviso.
Il nodo è proprio qui. L’Europa non è nata per “restare europea” nel senso immaginato da chi parla di civiltà assediate. È nata contro il nazionalismo che ha devastato il continente, per costruire un ordine fondato sulla cooperazione, sulla pluralità, sulla sovranità condivisa. Accettare un linguaggio identitario — anche in chiave moderata — significa spostare l’Europa indietro, dentro categorie che aveva cercato di superare.
Meloni punta a un’Europa più autonoma, ma non chiarisce quale Europa. Se è quella dei nazionalismi che si chiudono e si difendono, allora la frase americana diventa un manifesto. Se è quella che riconosce la complessità come forza, allora quel messaggio è un rischio, non un’opportunità.
Il punto decisivo è che l’Europa deve decidere da sola che cosa significa essere europea.
Se lascia che siano gli Stati Uniti — o le sue stesse destre nazionaliste — a definirlo, tradisce la sua storia e si indebolisce.
Se invece riafferma la propria origine politica, quella che ha trasformato un continente di confini in un progetto di pace, allora può rispondere con la voce che finora è mancata: l’Europa resta europea quando resta fedele a ciò che l’ha fatta nascere, non a ciò che oggi la vuole ridurre.





