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28 Luglio 2023A distanza di pochi mesi il bilancio dell’Asp Città di Siena merita di nuovo l’attenzione necessaria
A distanza di pochi mesi il bilancio dell’Asp Città di Siena merita di nuovo l’attenzione necessaria. Era l’Ottobre del 2022 quando la Nazione titolava “Scontro aperto sul bilancio dell’Asp”, riportando, tra le altre, di acquisizioni documentali della Guardia di Finanza e di un verbale dei Sindaci Revisori che, in riferimento al consuntivo asp 2021, smentiva quello redatto solo sei giorni prima. Il bilancio consuntivo 2021, al di là della correttezza della operazione stessa, evitava infatti la perdita di esercizio solo grazie alla plusvalenza derivante da una alienazione immobiliare appostata a conto economico.
Ed è di questi giorni la notizia che il bilancio consuntivo Asp, relativo all’esercizio 2022, chiuda con una perdita di oltre 53.000 euro. Poca cosa peraltro rispetto alla perdita che sarebbe potuta essere di oltre un milione di euro, se non fosse stata utilizzata la componente straordinaria derivante dall’utilizzo di fondi e accantonamenti delle gestioni precedenti.
In pratica, senza questa operazione la perdita avrebbe superato il 1.000.000 di euro! Importo che dimostra come la spesa corrente sia, ormai, fuori controllo se si mettono in fila i due bilanci consuntivi quello del 2021 e del 2022.
Così come destano forti preoccupazioni le dichiarazioni del presidente Valgimigli che lascia intravedere l’aumento delle rette come possibile ed unica soluzione al risanamento aziendale, scaricando sulle famiglie le conseguenze della gestione.
Inoltre:
– l’asp di Siena non ha solo ricavi da rette, ma ha ricavi da fitti attivi, proventi da farmacie e molto altro che, a differenza della maggior parte delle strutture toscane che gestiscono rsa; tutto ciò obbliga i responsabili dell’Asp a tenere ferme le rette nell’interesse degli utenti e a programmare gli investimenti necessari.
– Ciò è ancor più vero se si considera che, proseguendo il trend avviato nel passato, il risultato di esercizio dell’anno 2020 aveva chiuso con un utile di oltre 320.000 euro, nonostante una situazione gravissima dovuta alle chiusure della mensa, alla riduzione dei ricavi delle farmacie, ai costi eccezionali dovuti alla gestione dell’emergenza pandemica.
Chi è preposto al controllo e soprattutto il Comune, per i risvolti che una tale situazione potrebbe creare sugli ospiti del Campansi e sulle loro famiglie, ha l’obbligo di monitorare le dinamiche aziendali dell’Asp e verificare se i livelli di consapevolezza rispondono alla realtà dei fatti.