Giani al governo “Commissariate Qf” Oggi il corteo. Ma il ministero stoppa: “ Nessun esproprio”. E poi: “ Vertenza regionale” A Monteriggioni la società del gruppo Amadori licenzia 200 dipendenti
di Azzurra Giorgi
Una camminata da San Miniato al Monte fino a piazza Indipendenza, organizzata dalla Comunità dell’Isolotto e dalla Comunità delle Piagge in solidarietà coi lavoratori ex Gkn, alcuni dei quali sono da 10 giorni in sciopero della fame. Ritrovo, oggi, alle 17.30 all’abbazia di San Miniato al Monte: presenti padre Bernardo Gianni e altri esponenti della chiesa fiorentina. Che arriveranno in piazza Indipendenza, a un paio di giorni di distanza da quando il presidente di Regione, Eugenio Giani, ha inviato una lettera ai ministri di Imprese e Lavoro per chiedere un incontro in cui verràesplicitata la richiesta di commissariare Qf. La lettera fa seguito a 2 incontri della Regione di lunedì: uno con dei lavoratori fuori dal Collettivo che hanno ribadito la necessità di trovare un lavoro (chiedendo anche una mano coi centri per l’impiego) e un altro con Fiom e Rsu. In quest’occasione Giani ha fatto presenti alcune criticità legate alla proposta di legge sui consorzi pubblici del Collettivo di fabbrica. La prima: il consorzio del pdl è un ente pubblico che deve rispondere alla legislazione di tali enti; per le assunzioni, ad esempio, serve un bando pubblico. « Si rischia di non risolvere il problema occupazionale, è stato un incontro costruttivo e voglio un approfondimento vero» spiega Giani. Tra gli altri punti quello dell’esproprio, che nella proposta può essere realizzato dal consorzio. Un aspetto che andrebbe oltre la norma regionale, e l’idea dunque è di guardare a una legge nazionale. L’intenzione di Giani, all’eventuale incontro, sarebbe quella di avanzare la richiesta del commissariamento — col commissario che diventerebbe « fondamentale anche per l’accesso agli ammortizzatori e le iniziative per formazione e riorientamento professionale di cui la Regione si fa carico», spiega — e poi di approfondire il testo, affinché vi sia un’integrazione con la legge nazionale anche per l’esproprio. Non una strada semplice: per il commissariamento servono almeno 250 dipendenti e lì sono 142, la speranza Giani- Fiom è di andare in deroga contando sull’aver fatto le prime richieste quando quel numero c’era; per la norma nazionale è intervenuta ieri una nota Mimit-Lavoro: «Il governo è disponibile a valutare eventuali proposte normative, di carattere generale, nell’ambito del processo di riforma delle amministrazioni straordinarie che l’esecutivo intende realizzare. Resta inteso che qualsiasi tipo di proposta dovrà necessariamente essere coerente col dettato costituzionale, che prevede casi di espropriazione solonei settori di servizi pubblici essenziali, fonti di energia o situazioni di monopolio » . Situazioni, insomma, diverse da questa. E ieri, in risposta a Pd, Avs e M5S che chiedevano un’informativa in parlamento al ministro Urso, il Mimit ha fatto sapere che «è sempre disponibile a fornirla » sottolineando però che questa è « una vertenza regionale e non nazionale». Un cambio rispetto al passato. Poi un’altra specifica: « Il governo è consapevole della grave situazione e ha attuato tutte le azioni possibili nelle proprie competenze, come ben sanno Regione e sindacati». Ieri poi un annuncio di chiusura. La Avi.Coop di Monteriggioni, controllata dal gruppo Amadori, ha comunicato alla Regione la chiusura del sito in cui lavorano in 200. Sciopero e presidio il 20 giugno, con Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di Siena che parlano di «macelleria sociale» dopo che le istituzioni «avevano dato disponibilità per supportare un percorso di riconversione. All’azienda avevamo solo chiesto di mantenere i livelli occupazionali e salariali per il tempo necessario a individuare un percorso di cui si sarebbero fatte carico le istituzioni».