L’abate di San Miniato al Monte è intervenuto durante un’assemblea dell’associazione del quartiere che si rifà alla difesa del “ bene comune”
di Alessandro Di Maria
« Mi raccomando difendete il suolo, non fatevi colonizzare» esorta i presenti Padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte. I presenti sono del rione di Novoli e Padre Bernardo parla durante un’assemblea dell’associazione “ Novoli bene comune” in cui si trattano i problemi della zona. « Tutta questa zona è stata massacrata dalla speculazione » esordisce il presidente dell’associazione Piero Osti. E infatti nel volantino che presenta l’evento viene riportata un’emblematica frase di La Pira: « La città non è un cumulo di casuali pietre ma un insieme organico e funzionale. Ogni città ha una propria anima fatta dalle persone che ne hanno fatto la storia » . L’assemblea è alla chiesa di Santa Maria a Novoli, la stanza con una settantina di sedie è gremita: « Non mi aspettavo così tante persone alle tre del pomeriggio » commenta Padre Bernardo. Ma l’argomento per Novoli è importante: « Sono venuto volentieri perché questa associazione, che ha a cuore il bene comune e la qualificazione integrale della cittadinanzache risiede in questa porzione di città, mi ha risvegliato nel cuore la percezione che nonostante tutto in città non si sia persa la consapevolezza che Firenze, come tutte le città, è edeve essere una realtà organica».
Novoli non può essere avulsa da Firenze, ne deve essere parte integrante. « Qui a Novoli ci sono tante strutture che ci sono state calate dalcielo, che feriscono il quartiere, vogliamo una realtà organica. E soprattutto che in futuro non succeda più» ammonisce un presente. E Osti racconta: « I problemi sono come laspeculazione ha costruito questa zona, proseguita nel corso degli anni. L’ultima edificazione è San Donato, che certamente non è stata costruita in modo adeguato. Non voglio fare polemiche, ma è evidente che ci sono dei grandi problemi che l’amministrazione sta tamponando: la viabilità, la mancanza di verde e di spazi di socializzazione, non è possibile andare avanti così. Noi si chiede verde, verde, verde e l’interramento di parte del viale Guidoni. In questa area ci saranno grandi spazi occupati da nuove costruzioni. Pertanto siamo all’emergenza. È importante fare pressione sull’amministrazione, non è pensabile andare avanti così. Bisogna in tutti i modi non abbandonarci all’indifferenza » . Padre Bernarndo conclude: « Sono qui anche per la percezione che esista in questa associazione un fermento, una sensibilità che rende ancora attuale quella centralità della partecipazione che è una parola chiave del lessico di Michelucci, di La Pira e di una stagione culturale e politica della nostra città cui siamo costretti ancora a guardare per avere un’ispirazione adeguata per il nostro futuro».