Mps: un difficile aumento di capitale
29 Settembre 2022News
30 Settembre 2022di Pierluigi Piccini
Forse è il caso di approfondire alcune dichiarazioni sul voto ad Azione (TerzoPolo) in città, e su cosa si nasconde dietro in previsione delle amministrative del 2023. Partiamo da coloro che fanno riferimento a questo partito, candidati o meno a sindaco, ovvero Scaramelli e Montomoli. Il suo gradimento, quest’ultimo, lo ha fatto intendere nelle interviste che che ha rilasciato. Entrambi si vorrebbero accreditare il risultato delle politiche ottenuto da Calenda per i prossimi appuntamenti elettorali della Città. Errore di prospettiva che non sono gli unici a compiere, come se le politiche e le amministrative fossero sovrapponibili. Sembra anche che fra i due ci siano stati dei contatti, come dire, non proprio all’insegna del “vogliamoci bene”. Il tema della discussione è stato su chi dovrebbe usufruire di quei voti e il renziano Scaramelli avrebbe rivendicato il diritto di primogenitura. Altre voci viceversa dicono che si è fatto avanti anche il Pd, che a sua volta misura le proprie percentuali elettorali, correttamente, con quelle del 2018 nelle quali prese solo qualche punto percentuale in più. Dimenticandosi però che, nelle amministrative dello stesso anno, perse il primato a vantaggio della lista Per Siena; e sopratutto che, al di là dei voti conseguiti, è la percezione di un partito in difficoltà quella che passa in questo momento nella testa delle persone. Cosa pericolosissima, in più con un congresso a breve scadenza che ha già aperto una discussione all’interno di quel partito. Questa situazione non farà che peggiorare, mentre gli eventuali effetti positivi – ammesso che ci siano – si vedranno solo a distanza di tempo. Comunque, proprio in funzione di queste difficoltà e con una campagna elettorale alle porte, cosa ci potrebbe essere di meglio se non allargare le alleanze anche al rappresentante di Azione? Ma Scaramelli per il Pd senese non è proprio digeribile. Ed ecco che potrebbero trovare un accomodamento con una terza persona, magari una donna. Chi vivrà vedrà e fretta noi almeno non ne abbiamo.
Alcune fonti cittadine danno per probabile la candidatura di Michelotti a sindaco, dopo la mancata elezione parlamentare. Preso atto che sarà proprio Fratelli d’Italia a smazzate le carte, in diversi credono possibile questa forma di consolazione per l’assessore di De Mossi. A sua volta, il sindaco in carica, resta silenzioso riservandosi di consultare i partiti e le varie liste civetta di cui dovrebbe avere l’eventuale sostegno, per decidere cosa fare. Una cosa è certa: il mancato risultato del Michelotti crea dei problemi seri per il centrodestra. In molti si erano adoperati, a partire proprio dai pretoriani del sindaco, affinché il candidato di Poggibonsi ottenesse un risultato vincente. Il disegno era chiaro se l’assessore della giunta De Mossi fosse andato a Roma, l’asse con Fratelli d’Italia si sarebbe rafforzato sia con Firenze che con la capitale e per De Mossi la partita della ricandidatura sarebbe stata più semplice. Ora tutto si ingarbuglia. I sostenitori del Michelotti saranno disponibili a cambiare la spalla al fucile e abbandonare De Mossi? Cosa farà quest’ultimo? E se tutto resta invariato tra partiti e supporters, perché cambiare l’attuale primo cittadino? Sembra quel cambiare tutto per non cambiare nulla, come diceva un certo Ranieri in terra siciliana. Ma anche su questo il tempo scioglierà i nodi: basta solo aspettare qualche settimana.