Toscana Life Sciences, Landi si dimette. Il peso di un progetto mai decollato
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11 Ottobre 2024Abbadia San Salvatore. Docufilm Wwf proiettato al teatro Amiata lancia l’allarme sui tagli selvaggi Boschi risorsa da tutelare
di Mariella Baccheschi
ABBADIA SAN SALVATORE È approdato anche a Abbadia San Salvatore il documentario “Boschi toscani: una scomoda verità”, l’ultimo lavoro del “Gruppo Foreste del Wwf Toscana”, prodotto in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, per lanciare un allarme sullo stato dei nostri boschi e interrogarsi se la loro gestione – frutto di una legge e di un regolamento forestale regionale – sia sostenibile, adeguata e attuale. Sabato scorso c’è stato l’appuntamento al cinema teatro Amiata, alla presenza di alcuni autori del docufilm, facenti parte della equipe, che ha riunito cinque delle associazioni provinciali Wwf Toscana nel gruppo di lavoro “Forests for life” e del professore Bartolomeo Schirone della Università della Tuscia e Società italiana Restauro forestale. “Abbiamo voluto accendere un faro sulla situazione del patrimonio verde toscano e quindi anche amiatino – ha dichiarato Martino Danielli del Wwf Siena – sollecitati dalle crescenti segnalazioni di cittadini, escursionisti e turisti che hanno manifestato il loro malcontento e i loro dissapori rispetto alle modalità in cui i tagli vengono portati avanti”. Il titolo stesso del documentario evoca la complessità degli aspetti, che riguardano i boschi della nostra regione, “caratterizzati da grandi potenzialità – ricorda il Wwf – ma anche da gestioni spesso lesive del valore eco-sistemico di questi ambienti, oltre a contraddizioni di portata più ampia, come il ridimensionamento del Corpo Forestale dello Stato (ne ha parlato approfonditamente il professor Schirone) o gli incentivi europei alle centrali a biomassa”. E, anche grazie agli interventi dal pubblico, la discussione si è quindi concentrata sulle ragioni economiche e politiche che hanno portato all’attuale sfruttamento intensivo dei boschi e delle foreste, mentre anche su di loro incombe il rischio dei cambiamenti climatici. Gli esperti hanno infatti evidenziato che, in caso di ceduazione, le estati torride inibiscono alle piante di germinare e di riprendersi, con grave danno sotto il profilo ambientale per un bene che inesorabilmente va a perdersi. In più, l’attuale assalto ai boschi, stravolti da tagli di grande impatto e dall’uso di grossi mezzi (come sull’Amiata), è il frutto di una precisa volontà politica. Basta mettere insieme alcune tappe fondamentali di questa escalation. La nuova legge regionale n°39 del 21 marzo 2000 “ch e privilegia quasi esclusivamente la funzione produttiva del bosco”; il Parere della regione toscana 2015, che promuove le biomasse tra le energie rinnovabili; lo scioglimento del Corpo forestale dello stato, specializzato nella difesa del patrimonio forestale e nella tutela dell’ambiente; il piano dei tagli della unione dei comuni Amiata Val d’Orcia dettato da politiche di sfruttamento e volto a produrre cippato per uso energetico.