La bozza già approvata dal Consiglio dei ministri equipara agli Uffizi le due gallerie. E Schmidt propone il “ biglietto Michelangelo”
diElisabetta BertiGalleria dell’Accademia e Bargello diventano un unico museo di prima fascia, come gli Uffizi, e la Toscana ottiene l’autonomia per cinque nuovi istituti museali promossi nella cosiddetta seconda fascia. Sono le novità contenute nella bozza di dpcm approvata in via preliminare dal Consiglio dei ministri per la riorganizzazione dei musei statali. « Essere autonomi significa avere una gestione manageriale che permette decisioni rapide » , ha detto il ministro della cultura Sangiuliano che già a maggio aveva annunciato l’intenzione di aumentare da 44 a 60 i musei italiani dotati di autonomia i quali, nella sua visione, devono diventare “ piccole aziende” da gestire con piglio imprenditoriale. Un po’ come gli Uffizi dell’era Schmidt. Questo il profilo che assumerà anche la nuova accoppiata Accademia più Bargello, quest’ultimo a sua volta comprendente le Cappelle medicee, il Palazzo Davanzati, Orsanmichele e il museo di Casa Martelli. Due realtà che sono già cambiate molto negli ultimi anni nelle mani dei rispettivi direttori, Cecilie Hollberg e Paola D’Agostino, entrambe impegnate in opere di ammodernamento degli spazi e riallestimento delle collezioni. A riforma approvata il nuovo maxi museo risponderà direttamente al ministro della cultura ma, a differenza dei Musei reali di Torino e del Mann di Napoli — anch’essi promossi in prima fascia senza cambiare assetto — per Accademia-Bargello servirà un nuovo soggetto giuridico, un nuovo statuto e nuovi organi amministrativi. Sicuramente sarà uno dei gruppi museali più prestigiosi in Italia per la varietà e il valore delle collezioni, e nascerà ricco, grazie al bilancio in ottima salute dell’Accademia e al consolidamento raggiunto negli ultimi anni dai musei del Bargello.
La novità ha subito un primo importante estimatore: il direttore degli Uffizi, il cui mandato è in scadenza ma non ha ancora reso pubbliche le intenzioni per il suo futuro. « È una grande opportunità unire due dei massimi musei di scultura la cui offerta attualmente è troppo frammentata. Per la prima volta ci sarà un vero concorrente degli Uffizi » , ammette compiaciuto, e avanza già una proposta operativa: un “biglietto Michelangelo” per un percorso dedicato alla scultura rinascimentale che ha per tappe Accademia, Bargello e Cappelle medicee. Schmidt pensa anche « alla boccata d’aria che il Bargello riceverà dagli incassi dell’Accademia, con la possibilità di valorizzare le preziose collezioni di arte connessa alla vita quotidiana delle ricche famiglie fiorentine che l’Ottocento aveva erroneamente derubricato a mero artigianato » , aggiunge con entusiasmo neanche fosse stata sua l’idea dell’accorpamento. Chissà se potrà candidarsi alla direzione. Considerando il sempre più evidente affiatamento col ministro, un’altra possibile meta per il post Uffizi potrebbe essere proprio il neo promosso Mann di Napoli. Ma c’è ancora tempo, perché prima dell’approvazione definitiva ci vuole l’ok del Consiglio di Stato. Un altro estimatore del museo unico è il sindaco Nardella: « Consente a Firenze di giocare un ruolo di primo piano» . Intanto la bozza votata dal cdm prevede anche diciassette nuovi istituti di livello dirigenziale non generale (“ seconda fascia”), cinque dei quali si trovano in Toscana: a Firenze il Museo Archeologico e le Ville e residenze monumentali fiorentine, che comprende il circuito delle ville medicee, poi i Musei nazionali di Pisa (un gruppo ibrido che comprenderà il museo di Palazzo Reale, museo San Matteo, Navi antiche e, forse, la Certosa di Calci), i Musei nazionali di Lucca ( con Palazzo Mansi e Villa Guinigi) e i Parchi archeologici della Maremma ( aree di Cosa, Roselle e Vetulonia). Per loro l’autonomia arriva come riconoscimento del valore del patrimonio custodito, ma soprattutto come speranza di immissione di nuove risorse per una più ampia opera di valorizzazione, comunicazione centralizzata, bigliettazione più semplice, personale unificato.