Affitti brevi nell’area Unesco al via l’iter per bloccarli
Approvato l’atto che avvia la procedura, a settembre l’ok. Nessun effetto retroattivo
diAlessandro Di Maria
Il tema è da tempo molto sentito dal sindaco Dario Nardella. Che, come aveva annunciato già qualche settimana fa, in attesa che arrivino, se mai arriveranno, normative a livello nazionale, ha deciso di prendere il toro per le corna. Così ieri in giunta è stato dato il via all’iter della delibera che vuole bloccare nuove attività di affitti turistici brevi nell’area Unesco di Firenze: con la giunta comunale che ha approvato all’unanimità il primo atto formale che avvia la procedura urbanistica. « Ringrazio gli uffici del Comune che hanno fatto un lavoro egregio nel redigere la relazione introduttiva della delibera che motiva in modo dettagliato, puntuale e convincente le ragioni economiche, sociali e giuridiche che sono alla base di questo provvedimento — spiega Nardella — il che ci permette di essere abbastanza ottimisti sulla solidità giuridica di tutto il provvedimento». Il rischio su un tema di questo tipo sono infatti i ricorsi a cui Palazzo Vecchio potrebbe essere chiamato a dover sostenere. Quindi, proprio per evitare questi pericoli, è stato studiato molto attentamente dagli uffici giuridici del Comune.
Nello specifico, la giunta ha approvato il documento preliminare Vas sulla proposta di variante semplificata. La proposta consiste nella modifica degli articoli relativi alla “classificazione degli usi” e all’“ ambito del centro storico” e in particolare prevede che all’interno dell’uso residenziale venga distinto l’uso per residenza temporanea ( che comprende le locazioni turistiche brevi e le strutture ricettive extra- alberghiere) e che nell’ambito del nucleo storico Unesco sia vietato l’insediamento dell’uso per residenza temporanea. Il documento preliminare approvato ieri sarà ora sottoposto alla verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica. Se la delibera dovesse essere assoggettata a Vas chiaramente i tempi di tutto l’iter burocratico si allungherebbero, altrimenti si accorcerebbero. Il passaggio successivo sarà poi il voto in Consiglio comunale. Tempi previsti, massimo inizio settembre. Con gli effetti giuridici della variante che decorreranno proprio dal giorno dell’adozione in Consiglio comunale. Fino ad allorachi vorrà iscrivere al registro, quello dove secondo la legge regionale si deve segnare chi fa locazioni turistiche brevi, la propria casa potrà farlo senza problemi. Senza alcuna distinzione di numero di appartamenti, materia che non compete a un’amministrazione comunale. E infatti nei giorni scorsi c’è stato un vero e proprio assalto per fare le registrazioni, che ricordiamo essere obbligatoria. Dal giorno dell’approvazione in Consiglio non sarà più possibile l’iscrizione. Il messaggio di Palazzo Vecchio vuole essere chiaro: nessuna norma punitiva per chi già fa affitti brevi, ma adesso basta. Tra l’altro nelle intenzioni del sindaco c’è anche quella di incontrare nei prossimi giorni i rappresentanti degli host. « Abbiamo scelto questa strada — aggiunge Nardella — per avere più certezza della legittimità giuridica dell’atto ed evitare inutili conflitti e ricorsi legali. Non ci sarà quindi un effetto retroattivo. Tutti coloro che hanno già appartamenti affittati non avranno conseguenze e potranno continuare a svolgere l’attività. È la strada che abbiamo già seguito con il blocco di nuovi alberghi e ristoranti». L’obiettivo è quello chiaramente di provare a dare una nuova vivibilità del centro storico ai fiorentini, che lo hanno ormai abbandonato mettendo a rendita le proprie case. «Il fenomeno degli affitti turistici brevi — va avanti il sindaco — sta trasfigurando i centri storici delle nostre città, è una delle cause dell’esplosione del costo degli affitti e degli immobili nelle grandi città e limita la residenzialità di famiglie, giovani, studenti e lavoratori. È un allarme sociale che va affrontato con tutti i mezzi possibili. Ribadiamo da parte nostra che abbiamo intenzione di azzerare l’Imu seconda casa a chi sceglie di destinare l’abitazione ad affitti a medio- lungo termine » . Sull’Imu una prima ipotesi era quella di azzerarla per i primi tre anni.
Infine una stoccata: «Di fronte all’inerzia dei Governi e dei Parlamenti, inerzia che abbiamo sempre criticato, non ci resta che utilizzare i poteri di un sindaco, a cominciare da quelli urbanistici. Chiedo ancora che gli organi centrali legiferino in modo efficace e incisivo. Non possiamo rimanere ad assistere in silenzio a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale».