Del Re: “ Lo stop affitti brevi è illegittimo”. La replica: “ Il decreto Salvini non ci ferma”
diAlessandro Di Maria
Approvata la delibera di variante al piano operativo comunale, dopo la bocciatura al Tar di alcuni giorni fa ( perché inserito nel regolamento urbanistico e non nel Poc), che reintroduce il divieto di nuovi affitti brevi nell’area Unesco. Ma pronti via ecco che, dopo la presentazione del testo da parte dell’assessora all’Urbanistica Caterina Biti, arriva il missile terra aria di Cecilia Del Re di Firenze Democratica: « La delibera è illegittima » sentenzia l’ex assessora all’Urbanistica. «La variante adottata è un segnale importante — commenta a fine lavori la sindaca Sara Funaro — per una città in cui è diventato difficile trovare affitti per i cittadini che ci vivono, per quelli che vengono a studiare o a vivere nella nostra città. Abbiamo la responsabilità di dare risposte su questo tema».
« Questa delibera rispecchia una scelta politica che pone al centro il tema delle disuguaglianze e che noi vogliamo provare a eliminare» introduce il suo discorso Biti, che poi prosegue, citando spesso l’ex sindaco Giorgio La Pira: «C’è un’urgenza anche politica alla base di questa delibera. È un atto con cui ribadiamo che il tema della casa è per noi prioritario, fondamentale per chi vuole che Firenze sia sempre più vivibile e sempre più viva. Firenze è una città che deve dare opportunità, in questo sta il ragionamento su cui si fonda il blocco delle locazioni turistiche brevi » . Ma dall’opposizione interviene Del Re, che fa mostra della sua competenza in materia: «Il testo della delibera che ci è stato sottoposto è diventato nel frattempo illegittimo, siamo di fronte a un nuovo pasticcio. Gli articoli di legge su cui la relazione urbanistica afferma di fondare l’inserimento delle due nuove norme nel piano operativo non esistono più, perché nel frattempo il decreto “ Salva casa”, convertito in legge la settimana scorsa, ha profondamente modificato il testo unico dell’edilizia. Legittimo o meno quel testo è in vigore. Appare evidente, dunque, come questa modifica sia stata fatta dal governo proprio per evitare che unComune potesse adottare una delibera come questa. Serve un decreto Salva Firenze, altrimenti non resta che scendere in piazza. Come a Barcellona». Palazzo Vecchio risponde: «La variante si è necessariamente confrontata con l’iter del cosiddetto decreto “ Salva casa” — replica il presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni — l’esame della disciplina statale consente di ritenere che il comma 1bis introdotto all’articolo 23 abbia sostanzialmente mantenuto una riserva agli strumenti urbanistici comunali per intervenire, come nel caso della presente variante, con “ specifiche condizioni” che regolino l’insediamento di un utilizzo interno alla stessa categoria funzionale».
La delibera passa con 20 voti a favore, 10 contrari (tra cui Italia Viva: «Non bisogna farne una crociata » dice Francesco Casini), 2 non voto ( Del Re e Lorenzo Masi del M5S) e un astenuto (Dmitrij Palagi di Spc, che l’altra volta aveva votato a favore, per il quale « la delibera arretra politicamente » ). « Non si tutela così Firenze dall’overtourism » dice Alberto Locchi di Forza Italia. Per Paolo Bambagioni, Lista Eike Schmidt, si tratta di una«risposta inadeguata a un problema complesso » . Lo segue il compagno di banco Massimo Sabatini: « È una delibera- rischio, quasi un harakiri » . Guglielmo Mossuto ( Lega) invece teorizza che « la proprietà privata non si tocca», mentre i consiglieri di FdI denunciano che « si va avanti con provvedimenti ideologici e zoppi, mentre è stata respinta la nostra proposta di una Commissione speciale per la gestione dell’emergenza abitativa». Anche la maggioranza auspica una legge Salva Firenze e un limite alle case affittabili «per favorire la locazione di lunga durata: aspettiamo risposta dal governo». Dopo il voto Airbnb commenta: « Rischia di penalizzare le famiglie fiorentine dove 1 host su 3 dichiara di fare affidamento sulle entrate derivanti dall’ospitalità per far fronte al costo della vita. Siamo disponibili a trovare una soluzione » . E Property Managers fa di nuovo ricorso al Tar.