All’iniziale lista di 67 se ne sono aggiunti altri 15. Nardella: “ Perché lui resta mentre Lega e FdI vogliono rimuovere Greco dall’Egizio per biglietti scontati alle coppie arabe nel 2018?”
di Chiarastella Foschini
I direttori dei musei sono al centro degli scontri politici. Da un lato Christian Greco, che dirige il Museo Egizio di Torino, attaccato da Lega e FdI che chiedono la sua rimozione dall’incarico per i biglietti scontati alle coppie arabe nel 2018; dall’altro Eike Schmidt, che potrebbe essere il prossimo candidato sindaco del centrodestra a Firenze, dopo le indiscrezioni anticipate da Repubblica.
Schmidt ha rivolto una critica pungente a Nardella, perché «Firenze è più sporca e insicura», e poi ha definito « uno scandalo » lo stipendio di Sergio Risaliti, che dirige il Museo Novecento, oltre ad accusarlo di « organizzare mostre blockbuster » in un’intervista. « È una vicenda paradossale – ha dichiarato Nardella – . Come mai il direttore del museo egizio deve andare via perché fa politica, mentre il direttore degli Uffizi proprio perché fa politica deve restare? Mi pare una bella e grossa contraddizione».
Dalla parte di Greco si sono schierati il Consiglio di amministrazione e il Comitato scientifico e molti esponenti politici, oltre a un centinaio di studiosi che hanno sottoscritto un appello per supportare l’operato di Greco. A chiedere che Schmidt lasci l’incarico sono invece una novantina di intellettuali da tutta Italia. « Prima di lanciarsi in campagna elettorale, Schmidt dovrebbe forse aspettare di lasciare il suo mandato di direttore di un museo pubblico, alla cui direzione è peraltro giunto grazie al ministro del governo precedente, Dario Franceschini » hanno scritto in una lettera- appello i numerosi esponenti della cultura che sta raccogliendo sempre più adesioni, tra cui storici dell’arte, artisti, curatori museali, docenti universitari, architetti. All’iniziale lista di 67, ieri sera se ne erano aggiunti altri 15. « Il nostro appello non è il frutto di uno schieramento politico » chiarisce una delle firmatarie.
Schmidt, nominato per due volte da Franceschini per dirigere le prestigiose Gallerie fiorentine, in missione in Cina per la sessione inaugurale del Golden Panda International Cultural Forum a Chengdu sul tema “ Dialogo tra Oriente e Occidente”, risponde col silenzio. Ma le polemiche non si esauriscono, le parole del direttore hanno lasciato lunghi strascichi, tanto che il gruppo di intellettuali sottolinea chiedono l’intervento di Sangiuliano. «Giudicare lo stipendio di un collega, è qualcosa che, in uno stato dignitoso, prevederebbe il richiamo del ministro dei Beni Culturali » e aggiungono: «Schmidt accusa Risaliti di organizzare mostre blockbuster, ci chiediamo se ritenga Giulio Paolini o Cecily Brown – per citare due nomi di generazioni diverse – artisti che rientrino in questa categoria » . Tra i firmatari della prima ora ci sono lo scrittore Giorgio Van Straten, la docente all’Accademia delle Belle Arti Laura Lombardi, la storica dell’arte Marcella Cangioli, artisti del calibro di Sandro Mussida, collezionisti come Paola Salvadori e Tiziana Frescobaldi, alla storica dell’arte Arabella Natalini. « Vogliamo esprime la necessità di riportare il dibattito culturale di una città come Firenze su un altro piano e un tono diverso da quello da social network al quale siamo stati abituati negli ultimi anni » fanno sapere i firmatari. La lettera è nata una sera a cena tra amici, poi è circolata nell’ambiente e all’appello hanno aderito in tanti e nelle ultime ore si sono aggiunti la curatrice Caterina Fondelli, il pittore statunitense John Currin, gli artisti Andrea Francolino, Rachel Feinstein, Elisabetta Di Maggio. La lista continua a cresce.