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16 Novembre 2022
È bufera. Letta e Calenda: si dimetta
Gemmato (FdI): senza sarebbe stato peggio? Non si sa. L’attacco della comunità scientifica
Margherita De Bac
Roma A Bali, nella sessione plenaria del Global Health, la premier Giorgia Meloni ne ha riconosciuto il merito: «La vita sta tornando progressivamente alla normalità grazie al lavoro straordinario del personale sanitario, ai vaccini, alla prevenzione e alla responsabilizzazione dei cittadini, ma tali situazioni di pericolo vanno affrontate in modo strutturale, senza mai cedere alla facile tentazione di sacrificare la libertà dei nostri cittadini in nome della tutela della loro salute».
A Roma il sottosegretario alla Salute Gemmato, Fdl, nelle stesse ore, in diretta su ReStart su Rai Due, ha detto l’opposto: «Non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini. Senza sarebbe stato peggio? Non so, non ne abbiamo la prova. Siamo stati per larga parte della pandemia primi per mortalità e letalità», ha replicato a un intervento del vicedirettore del Corriere, Aldo Cazzullo.
Le reazioni non si sono fatte attendere: già pochi minuti dopo, sui social, un’ondata di condanne politiche e di società scientifiche con richiesta di dimissioni. Gemmato ha cercato di correggere il tiro con un comunicato dove ha sottolineato che «i vaccini sono armi preziose e hanno la capacità di proteggere, soprattutto i fragili». Poi si è difeso sostenendo che le sue parole «sono decontestualizzate». E ancora: «Sono stupefatto per le strumentalizzazioni che l’opposizione sta montando».
La riprovazione del centrosinistra si è fatta sentire via Twitter. Apre il Pd con Enrico Letta: «Un sottosegretario che nega i vaccini non può restare in carica». Il leader del Terzo polo Carlo Calenda è tranciante: «Si deve dimettere, se non prende le distanze dai no vax è nel posto sbagliato». Pretende «parole nette» da parte del governo sulla questione vaccini Simona Malpezzi, presidente dei senatori Pd. Chiede a Meloni «se per lei va bene così o vuole correggere il tiro» Benedetto Della Vedova, di +Europa.
E anche il mondo medico alza la voce. Le dichiarazioni di Gemmato «sono prive di basi scientifiche e quindi inaccettabili» per Francesco Cognetti, coordinatore del Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari e di Foce, la Federazione oncologi, cardiologi ed ematologi. «Le istituzioni devono rispettare i pazienti e l’evidenza che proviene dalla ricerca e dai dati», è il biasimo.
La prova che i vaccini abbiano risparmiato tante vittime c’è, ed è scritta sulla rivista Lancet di cui il direttore scientifico del Mario Negri Giuseppe Remuzzi riporta i numeri: hanno evitato 20 milioni di morti e «senza il loro contributo ci sarebbe stato il collasso». In Italia hanno salvato 150 mila vite, ricorda il presidente degli Ordini dei medici, Filippo Anelli: «Prima di parlare, Gemmato ascolti gli epidemiologi».
Le convinzioni del sottosegretario sono state sette giorni fa il cuore del discorso alla presentazione del rapporto di Meridiano sanità, dove ha difeso il personale no vax e ha azzardato che «non ha senso fare la quarta dose se non si è a rischio di morire».