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L’idea è quella di far conoscere da vicino le realtà della moda made in Italy che ancora riescono a produrre quei manufatti che sono il simbolo del ben fatto a mano. Torna per la sua sesta edizione anche in Toscana oggi e domani ApritiModa, l’evento ideato da Cinzia Sasso nel 2017 grazie al quale poter scoprire storie e creazioni di laboratori, botteghe e atelier di settore normalmente non visibili dal grande pubblico.
Ben 18 sono gli indirizzi dell’eccellenza artigianale pronti ad accogliere gratuitamente ma dietro prenotazione (www.apritimoda.it) a Firenze e su tutto il territorio regionale curiosi e appassionati. «In un viaggio attraverso il saper fare con cui continuiamo a raccontare quello che c’è dietro il mondo meraviglioso ma distante, della moda, un patrimonio di saperi immenso, diffuso e poco conosciuto», spiega Cinzia Sasso. Tanto più che il 2023 «sarà l’anno europeo della formazione professionale e facendo conoscere con le nostre aperture le potenzialità dei mestieri che stanno dietro questo settore che fatica a trovare addetti siamo sicuri di fare la nostra parte». Nel calendario della due giorni che tra gli altri vanta il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei ministeri della Cultura e dello Sviluppo Economico, oltre che di Fai-Fondo Ambiente Italiano, Fondazione Altagamma e Comune di Milano ben 12 appuntamenti sono a Firenze. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Gli appassionati dell’arte del tessuto potranno accedere alla Fondazione Arte della Seta Lisio in via Fortini, alle porte di Firenze sud e vedere all’opera maestre tessitrici mentre creano velluti e preziosissimi tessuti in seta utilizzando filati d’oro e d’argento. Ma anche il patrimonio di telai d’epoca dell’Antico Setificio Fiorentino nel cuore di San Frediano dove ammirare anche un orditoio, realizzato su disegno originale da Leonardo da Vinci il cui disegno è custodito a Londra, nella collezione privata dei Windsor, oppure entrare al civico 18 di via della Pergola per scoprire nel laboratorio d’Arte del Teatro come si realizzano costumi e oggetti scenografici per gli spettacoli del Teatro Nazionale della Toscana. O scoprire la sartoria del Teatro del Maggio e i meravigliosi costumi di scena disegnati da Giorgio De Chirico. Fuori città apre a Stia il vecchio lanificio esempio di archeologia industriale del Casentino restaurato nel 2007, e l’azienda simbolo del territorio Premiata Tessitura Tacs. Tra le materie della moda protagoniste delle aperture della manifestazione non può mancare la pelle. Al centro delle produzioni di Giorgio Linea, incubatore di progetti di eccellenza per i grandi marchi del lusso ad Impruneta, e della calzature di Stefano Bemer al numero 2 di via San Niccolò dove regna il profumo del cuoio e quello del legno dei tavoli da lavoro dei maestri calzolai. Tutto l’estro, la fantasia e il vezzo della moda sono di casa invece nelle boccette di profumo di Aquaflor accessibile dal portone del Palazzo Rosselli Cecconi, nel cuore di Borgo Santa Croce e negli incredibili ricami della lingerie e delle collezioni per la casa di Loretta Caponi che apre il laboratorio di quasi mille metri quadrati di via delle Belle Donne. Fino alle creazioni piumate di Mazzanti Piume in via Reginaldo Giuliani. Qui dal 1935 una famiglia di piumai realizza con piume di colorate trame di autentici tessuti da sogno richiestissimi dalle maison del lusso per red carpet e sfilate di alta moda.
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