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8 Novembre 2024Così l’iter Sì alle armi ai vigili urbani
Il voto dopo un dibattito serrato in consiglio comunale. Le dotazioni prevedono pistole e taser.
di Andrea Bianchi Sugarelli
SIENA Un voto storico in consiglio comunale. Dopo un serrato confronto, è stata approvata nella tarda mattinata di ieri la mozione per armare la polizia municipale. Con 18 voti favorevoli, 5 contrari e 10 assenti, la decisione segna una svolta senza precedenti dal dopoguerra a oggi, considerando che Siena è una delle poche città capoluogo di provincia in Italia dove i vigili urbani non sono dotati di armi. L’equipaggiamento che per legge dovrebbe essere fornito agli agenti include pistole 9×21 (in dotazione anche ai carabinieri), una 7,65 ed eventualmente il tas er. La proposta, presentata dai consiglieri Leonardo Pucci, Silvia Armini e Michele Cortonesi del gruppo Le Biccherne, dovrà ora seguire un iter burocratico per modificare il regolamento di polizia municipale. Il documento adottato prevede l’elab orazione di norme specifiche per la dotazione di strumenti di difesa già in uso alle forze dell’ordine. Sono state inserite disposizioni per escludere la dotazione delle armi nei giorni del Palio, riconoscendo l’importanza di rispettare le tradizioni e le radici storiche della città e dei suoi rioni. Il dibattito in aula è stato acceso, con botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Giulia Mazzarelli (Pd) ha espresso contrarietà: “Armare gli agenti consente legittima difesa, ma su che base? Quali dati supportano l’insicurezza? Questa mozione è faziosa e legarla alla presenza di richiedenti asilo è priva di fondam e nto”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza del ruolo sociale dei vigili. Non è mancato anche l’intervento di Gabriella Piccinni (Pd), che ha aggiunto che “armare i vigili può creare tensioni, e la loro missione è di natura civile, non militare”. Anna Ferretti (Pd) ha posto l’accen – to sul fatto che “dotare di armi i vigili non fermerà i furti”, mentre Marco Falorni (Forza Italia-Udc Nuovo Psi), pur favorevole, ha insistito sulla necessità di garantire l’obiezione di coscienza e una formazione adeguata per gli agenti, affermando che “la sicurezza come la democrazia ha dei costi, quindi una retribuzione mag g i o re”. Adriano Tortorelli (Progetto Siena) ha espresso dubbi sulla necessità di dare armi ai vigili, evidenziando che “la sicurezza non si vede con le pisto l e”. Gianluca Marzucchi (Polis) ha invece messo in risalto l’esigenza di una strutturazione attenta dell’armamento, stigmatizzando che “cosa significa tenere fuori il Palio? Esso non è solo per 4 giorni, ma anche in inverno, ad esempio alle feste di contrada. E in quel caso che si fa?” Compatto il gruppo Fratelli d’Italia che ha difeso la proposta. Alessia Pannone ha affermato che “la percezione della sicurezza è cambiata e armare i vigili è un modo per tutelare il loro lavoro”. Bernardo Maggiorelli (Fratelli d’Italia) ha aggiunto che la provincia ha un alto tasso di criminalità, con 7.400 reati ogni 100 mila abitanti, citando esempi di comuni governati dal Pd, come Poggibonsi, dove i vigili sono già armati. Pierluigi De Angelis, sempre di Fratelli d’Italia, ha ricordato che “sin dal 1987 è previsto che i vigili debbano avere le a mi”, mentre Orazio Peluso (Lega) è intervenuto per affermare che “la questione non deve essere politicizzata” e ha invitato a trovare un approccio equilibrato. Lorenza Bondi (Forza Italia Udc Nuovo Psi) ha messo l’accento sulla necessità di reagire a un crescente senso di insicurezza nei quartieri della città: “La sicurezza non è solo una questione di numeri, ma di percezione. E questa mozione segna la differenza tra noi e la minoranza. E’ una mozione identitaria”. Il voto ha suscitato anche la richiesta di approfondimenti riguardo alla formazione e al supporto psicologico per gli agenti. La mozione prevede infatti la promozione di iniziative di aggiornamento continuo e l’introduzione di forme di sostegno emotivo, aspetti ritenuti fondamentali per affrontare situazioni di emergenza. Chiara Parri (Sena Civitas) ha commentato: “Armare in modo responsabile, adottando le necessarie cautele, sarà una garanzia di sicurezza per i nostri vigili”. Alessandro Masi (Pd) ha fatto notare come “i vigili sono una polizia amministrativa e devono pensare a prevenire, non a reprimere”, mentre Franco Bossini (Movimento civico senese) ha sottolineato che “quando c’è un problemino, si chiama sempre la polizia municipale che deve essere tutelata”. Gabriella Piccinni ha aggiunto: “Armare i vigili crea problemi anche con altri corpi di polizia”, evidenziando le tensioni che potrebbero derivare da una militarizzazione del loro ruolo. Infine, Francesco Mastromartino (Lega Salvini Premier) ha rimarcato che “armare la polizia municipale è sicuramente un deterrente per i malintenzionati”. Non c’è dubbio che ci troviamo di fronte a una svolta significativa per la polizia municipale, che si trova ora a dover affrontare nuove sfide in un contesto in evoluzione. La mozione, nello specifico, propone di modificare il regolamento del corpo di polizia municipale per consentire l’uso di armamenti leggeri da parte degli agenti.