diErnesto Ferrara
Airbnb, assalto al registro. A tre settimane dal super annuncio del blocco in centro gli uffici urbanistica di Palazzo Vecchio sono ancora a lavoro sulle sudate carte: stanno scrivendo la cosiddetta norma “ di salvaguardia”, quella che dovrà consentire di far scattare da subito lo stop alle nuove locazioni turistiche in area Unesco. Il sindaco Nardella aveva indicato il primo giugno come data X e quella rimane l’ipotesi più probabile, anche se ragioni di prudenza formale e cautela rispetto ai possibili “danni” ad una mossa senza alcun preavviso, e di fatto a questo punto retroattiva, potrebbero spingere a far partire il divieto dal prossimo 1 luglio. Tutto è ancora allo studio e il Comune non si sbottona. Ma intanto un doppio segnale che il mercato degli affitti brevi è vivo e vegeto, pensa anche al futuro e fin qui ha anche ospitato molti “furbetti”, rimbalza. E fa drizzare le antenne in Palazzo Vecchio.
Al registro depositato in Città metropolitana, quello dove secondo la legge regionale si deve iscrivere chi fa locazioni turistiche brevi, negli ultimi 20 giorni hanno notato un boom di iscrizioni. Non quantificabile ancora dalla statistica, ma nell’ordine di qualche centinaio. Si tratta in parte di persone che, avendo appreso dell’annuncio di Nardella, hanno deciso di fiondarsi ad iscrivere il proprio appartamento fin qui non affittato ai turisti sulle piattaforme per “ accaparrarsi” il diritto di poterlo fare in futuro, nella convinzione che in centro potrà farlo solo chi sta in quell’elenco. Potrebbe trattarsi di proprietari di casa, prossimi host, che hanno optato per l’iscrizione al registro anche fuori termine di qualche giorno rispetto al primo giugno, nella speranza di poterci rimanere. Altre sono invece “ redenzioni”. Host già attivi con l’appartamento su Airbnb o altri siti che avevano fin qui omesso l’iscrizione al registro, obbligatoria per legge regionale eppure ancora poco nota. Un fenomeno di “emersione”, per così dire, anche se non è detto che si tratti di affitti turistici irregolari: chi lavora con Airbnb difficilmente può eludere il fisco e paga anche automaticamente la tassa di soggiorno.Non essere iscritto al registro è comunque una violazione di legge e chi fosse pizzicato dalla Regione – a cui spettano i controlli rischia una sanzione fino a 1.500 euro. Quanti sono gli alloggi non registrati rispetto ai 10 mila e passa mappati da Inside Airbnb a Firenze? Stando a Inside i “ licensed” sarebbero poco più del 10%, il resto non registrati: ma non si tratta di un dato ufficiale. Sia come sia da questo boom Palazzo Vecchio trae la convinzione che un blocco agli Airbnb in centro serva ora più che mai: le new entry nel registro testimoniano che il mercato delle locazioni turistiche ha ancora spinta ad espandersi a danno di una residenza fiaccata da servizi che mancano e prezzi alle stelle: «Il 30 lanceremo un piano emergenza casa con Elly Schlein, in centro serve un giusto mix tra residenti, studenti e turisti» annuncia ieri il sindaco. Il fatto che in tanti siano “emersi” viene invece valutato in Palazzo Vecchio come il segnale che gli “ sceriffi” che hanno messo piedi nella prateria hanno comunque sortito un effetto di regolarizzazione. Nardella conferma l’intenzione di varare la norma di salvaguardia sugli affitti brevi per anticiparne gli effetti rispetto al Piano operativo, che arriverà non prima del 2024. Il sindaco si è anche detto «pronto ad incontrare il comitato promotore dei referendum » anti- studentati, per ora sventati con l’annuncio di volerne recepire le istanze nel Poc: « Pronto a una norma di salvaguardia anche su questo » dice il sindaco. Mossa apprezzata dal Pd cittadino. Ma i referendari, che ancora non escludono di andare al Tar, rilanciano: «Prima ci diano gli atti. Poi semmai un incontro pubblico» chiede Massimo Torelli.