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30 Settembre 2022La ricerca di 900 milioni
di Daniela Polizzi
Se prima c’erano Axa, Anima e l’imprenditore Denis Dumont su cui il ceo Luigi Lovaglio poteva contare per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi del Monte dei Paschi di Siena in partenza il 10 ottobre, ora la platea si allarga. Tra gli investitori istituzionali sui quali potrebbe contare per raccogliere i 900 milioni dell’aumento riservati al mercato, spuntano anche le casse previdenziali e i fondi pensione italiani. I sondaggi avviati dopo il voto sono in pieno svolgimento. I contatti ci sarebbero stati, tra gli altri, con Enpam, Cassa Forense e Inarcassa, con l’ambizione di fissare dei ticket per partecipante da 20-30 milioni fino a 50. L’intenzione delle casse sarebbe di valutare un’operazione di sistema. In passato hanno preso quote di Banca d’Italia dopo un’interlocuzione proficua con l’allora dg Daniele Franco. In questo caso la differenza è che si tratterebbe di partecipazioni in un soggetto che, dopo il rilancio, sarà sul tavolo delle aggregazioni. In ogni caso, il coinvolgimento di soggetti privati ma con profili pubblicistici come le casse potrebbe dover attendere la definizione del nuovo quadro politico e istituzionale. Questi investitori potrebbero entrare in partita a fianco di altri, chiamati a impegno totale fino a circa 300-400, un apporto determinante, secondo Mps, per avere un azionariato stabile prima dell’avvio dell’operazione. Un altro obiettivo sembra a un passo. Oggi si chiude l’adesione per chi lavora nell’istituto senese al Fondo di solidarietà che sosterrà l’uscita volontaria fino a 3.500 dipendenti. Le domande sembrano copiose. Se questo capitolo si concluderà positivamente, già da gennaio Mps realizzerà risparmi attorno ai 270 milioni.