di Andrea Vivaldi
A Figline Valdarno attende un’offerta un mega complesso immobiliare con ben 102 case, rimasto incompiuto dal 2010 e oggi in vendita a più di 4 milioni. A Lastra a Signa è senza proprietario Villa Pandolfini, una dimora storica risalente al Cinquecento, appartenuta a famiglie nobili toscane, con tanto di stemma in pietra serena appeso glorioso sopra il portone d’ingresso. Ovunque nella regione spuntano i resti di quelle che un tempo furono aziende con fatturati dorati prima di essere sommerse dai debiti. Strutture oggi vuote, in cui le piante rampicanti hanno iniziato a insediarsi, ma che ancora valgono centinaia di migliaia di euro, a volte milioni, per la loro grandezza. Accanto a queste si alternano annunci di ville signorili dai soffitti affrescati, alberghi, negozi, palestre e poi tante, tantissime, piccole abitazioni dislocate nei centri città come nei più remoti angoli di campagna.
È immenso il patrimonio immobiliare all’asta in Toscana. La stima supera il miliardo di euro. Si contano migliaia di annunci, accomunati da foto di edifici oggi con le finestre tutte chiuse: istantanee di un presente alienato e desolato, in cui molte volte si percepisce ancora il valore dei tempi passati. Nei primi sei mesi di quest’anno, sommando ogni singolo appezzamento di terra e mattone, sono state organizzate 4.735 aste. È il dato ricavato dall’Osservatorio Brick di Berry srl, realtà che monitora e censisce, tra le altre cose, il mercato delle aste immobiliari in Italia.
In Toscana il lotto più caro è quello per cui l’asta era maggiormente attesa questa estate: le Terme di Montecatini. Serviva un’offerta da oltre 42 milioni entro il 16 luglio, mai arrivata nonostante visite e richieste di informazioni giunte al liquidatore giudiziale. Sono diverse le strutture all’asta a Montecatini e anche con cifre a sei zeri: come l’Istituto Grocco, chiuso dal 2008. Tanti degli immobili che passano dai tribunali di giustizia attendono di rinascere anche da dieci anni. Ma ci sono situazioni sopraggiunte anche solo nei mesi scorsi. Storie di imprenditori, di commercianti e soprattutto di famiglie che avevano costruito, ma sono state poi costrette a lasciare tutto. Una situazione in cui la pandemia e la crisi economica degli ultimi anni ha inciso e di cui ancora non si sono finiti di vedere gli effetti.
Sempre secondo il monitoraggio dell’osservatorio, proprio il 50% del mercato delle aste nel primo semestre è stato composto da immobili residenziali, con un valore totale di oltre 407 milioni. In questo momento a Firenze ci sono più di 600 lotti che attendono di essere comprati. Il più caro nella provincia (ma è anche uno dei più costosi in tutta la Toscana) si trova poco dopo le Piagge, in via Curzio Malaparte: un capannone ad uso commerciale alto quattro piani, con tanto di uffici, sala mensa, cucine, parcheggi. Vale 14 milioni e 600 mila euro. È finito all’asta a inizio agosto e il termine per presentare le offerte scade a dicembre. Tra i pezzi più pregiati nel fiorentino c’è anche un albergo con piscina e 16 camere da letto: è immerso nel verde di Certaldo, ci vogliono 5 milioni e mezzo per aggiudicarselo.
In giro per la regione si trova di tutto. Un condominio con 18 alloggi a Castiglioncello (750 mila euro), così come un campo da golf da 18 buche e fabbricati annessi a Monsummano Terme ( oltre 7 milioni e mezzo). Ma se si punta ancora più in grande si può investire circa 19 milioni di euro per un enorme complesso immobiliare da 173.800 metri quadri dentro il Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli: spazi ricettivi, giardini, attrezzature sportive e molto altro. Tutto pignorato e poi finito al migliore offerente da quattro anni.
Un’altra fetta importante del mercato è rappresentata dagli immobili commerciali: il 21,7%, con più di 213 milioni di euro di beni. A livello geografico Firenze, con 819 aste di ogni categoria, è la provincia che ne ha contate di più finora. Segue Pisa con 730 e poi Pistoia con 551, che però ha il patrimonio di maggior valore: 212 milioni.
In totale, considerando come parametro la base d’asta, in Toscana fino a luglio sono stati messi in vendita 1 miliardo e 131 milioni di euro di beni. Tra i piccoli Comuni con il maggior numero di aste ci sono invece Scarlino, Cascina, Monsummano Terme, Montignoso, Pescia e Santa Croce sull’Arno.