Unicredit chiude il primo trimestre con 2,6 miliardi, in aumento del 24% Corre anche Banco Bpm. Lovaglio: “Per Mps performance record”
MILANO — Prosegue l’anno d’oro dei bilanci delle banche italiane che anche nel primo trimestre 2024 hanno beneficiato di tassi di interesse alti che la Bce non ha toccato. Ciò ha permesso al margine di interesse, cioé la forbice tra la remunerazione dei prestiti e quella dei conti correnti, di confermarsi come la voce trainante per il risultato finale. La banca dove è più evidente questo elemento è sicuramente Unicredit che ha realizzato un utile netto nel primo trimestre 2024 di 2,6 miliardi, in crescita del 24% sul pari periodo del 2023. L’ad Andrea Orcel ha quindi rivisto le previsioni sull’anno portandole a oltre 8,5 miliardi. Numeri che hanno spinto all’insù il titolo in Borsa che ha chiuso in rialzo del 3,59%. «Abbiamo iniziato l’anno su basi estremamente solide, superando in pieno le aspettative in tutte le linee principali – ha sottolineato Orcel – Unicredit è sulla buona strada per continuare a raggiungere risultati eccezionali». L’istituto al più tardi entro il 2027 deciderà su quali opzioni muoversi in termini di capitale in eccesso: impiegarlo o distribuirlo agli azionisti. Nel frattempo la cosa certa èche la distribuzione nell’anno solare 2024, tra dividendo e buyback è attesa per circa 10 miliardi di euro (tre miliardi già pagati come cedola ad aprile). Per quanto riguarda il nodo Russia Orcel ha detto che «l’esposizione cross border di Unicredit sarà azzerata nei prossimi 12-15 mesi e la banca locale sarà significativamente più piccola».
Conferme anche per il Monte dei Paschi di Siena che ha annunciato un utile netto in rialzo del 41% a 333 milioni, più dei 281 milioni stimati dagli analisti. Numeri che hanno spinto l’ad Luigi Lovaglio a rivendicare «una performance operativa record». Il risultato complessivo del 2024 dovrebbe infatti attestarsi «sopra gli 1,3 miliardi di euro» del 2023.
Anche in questo caso a tirare la volata è stato il margine di interesse cresciuto di oltre il 16% a 587 milioni. Ma sui ricavi complessivi, aumentati del 15,2% in un anno a 1,013 miliardi, hanno giocato anche le commissioni nette (+10,1%) con proventi in rialzo specie sulle attività di gestione e consulenza (+25,7% sul trimestre precedente). Lovaglio ha quindi confermato un distribuzione agli azionisti pari al50% dell’utile al lordo delle imposte, preannunciando «un aggiornamento sugli obiettivi strategici di medio termine in occasione della presentazione dei risultati del secondo trimestre».
Il momento favorevole per le banche si vede anche nei conti di Banco Bpm che ha realizzato 370 milioni di utile netto nel primo trimestre dell’anno, in crescita del 40% e grazie a ricavi saliti del 15%, a 1,43 miliardi. Il margine di interesse della banca guidata da Giuseppe Castagna è salito del 16,3% ma sono cresciute anche le commissioni (+11,7% sul trimestre precedente) grazie alla performancedei prodotti di risparmio.
Castagna è ottimista e ha parlato di «prospettive molto positive», ma ritiene «molto più serio» parlarne alla fine del semestre e non dopo solo un trimestre dal varo del piano. «Siamo fiduciosi sui target, siamo in an ticipo su tutti i principali numeri e non vediamo nessun rischio» sull’annunciata distribuzione di 2 miliardi di euro agli azionisti a valere sugli utili 2023-2024, di cui 1,4 miliardi cash quest’anno. Così come «siamo ben instradati rispetto ai 6 miliardi di utili cumulati e alla distribuzione di 4 miliardi previsti al 2026».