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Giorgio Bernardini
La destra cresce ma i fortini rossi della Toscana, dicono i sondaggi, potrebbero resistere ancora una volta. Gli ultimi numeri sulle elezioni comunali — da domani scatta lo stop alla pubblicazione delle rilevazioni — confermano però il testa tra centrodestra e centrosinistra sia a Firenze che a Prato, così come le maggiori probabilità di successo al ballottaggio delle due candidate Pd, Sara Funaro e Ilaria Bugetti. È così anche nel sondaggio Emg commissionato e diffuso ieri da Toscana Tv (800 persone intervistate a Prato e mille a Firenze negli ultimi tre giorni, 70% Cati – 30% Cami).
Servirà comunque il secondo turno, concordano tutti i sondaggi, nessun candidato pare poter raggiungere il 50% dei voti più uno già la sera del 9 giugno. Certo nulla è scritto, mancano due settimane: i sondaggi sono fatti anche per essere smentiti e di casi eclatanti, negli ultimi anni, ce ne sono stati molti. Tuttavia il trend certifica che a Firenze il tentativo di recupero di Eike Schmidt (centrodestra) dovrà eventualmente fare i conti con il sostanzioso peso elettorale di Stefania Saccardi (Iv) e con l’eredità di quel consenso. Allo stesso modo, la tendenza pratese indica che difficilmente Gianni Cenni (FdI) potrà mettere in difficoltà la sua avversaria se non coinvolgendo nella seconda fase della sfida il terzo polo.
Firenze e la battaglia nel centrosinistraSulla strada per Palazzo Vecchio la domanda è: cosa faranno al secondo turno gli elettori di Stefania Saccardi, Iv, che tutti i sondaggi danno sopra il 10%, e quelli di Cecilia Del Re (data tra 4 e il 6%)? La forchetta della coalizione a trazione Pd che sostiene Sara Funaro al primo turno oscilla fra il 37% stimati da Ipsos per il Corriere e il 41% che le viene assegnato da Noto nella rilevazione compiuta per Porta a Porta . Il candidato del centrodestra Eike Schmidt si attesta in tutti i sondaggi tra il 33% e il 34%. Anche per questo Funaro e il Pd dopo il sondaggio Ipsos hanno iniziato la campagna per chiamare il popolo del centrosinistra al «voto utile», nel tentativo di polarizzare la sfida già dal primo turno. «La forza del centrosinistra siamo noi, di là c’è la destra. Mi auguro che Stefania Saccardi e Cecilia Del Re — ha detto ieri Funaro a Novaradio — non smentiscano la loro storia. Gli ammiccamenti di Saccardi e le incertezze di Del Re sono pericolosi e avvantaggiano la destra». Ma tra gli elettori di Iv e Firenze democratica c’è chi predica la discontinuità a ogni costo, e non a caso la replica di Saccardi è al vetriolo: «Sono le scelte scellerate del Pd, se avessero accettato di fare le primarie non si parlava nemmeno del ballottaggio. Il messaggio che stanno mandando ai cittadini — ha spiegato la vicepresidente della Regione — è quello di votare loro non perché siano la soluzione migliore o perché abbiano la visione di città più vicina a quella degli elettori, ma perché gli altri sono peggio. Ci tengo a ribadire che alla fine i matrimoni si fanno in due». Nessun appello invece da Schmidt che «ha avuto sempre uno sano scetticismo sui sondaggi». «Il ballottaggio — dice l’ex direttore degli Uffizi — può essere una bella cosa e come i rigori nel calcio può essere più interessante della partita».
A Prato ogni scenario è possibileNel 2009 accadde a Prato ciò che avviene raramente, determinando la caduta del primo capoluogo «rosso» della Toscana: la spuntò il candidato che al primo turno inseguiva. Si chiamava Roberto Cenni. Anche se il cognome del candidato del centrodestra 15 anni dopo è lo stesso, è più complicato che il ribaltone accada di nuovo. Ovviamente Gianni Cenni (FdI) ci spera e c’è almeno un sondaggio — diffuso da lui che lo ha commissionato a Swg — che lo sostiene: al primo turno secondo questa rilevazione sarebbe sostanzialmente testa a testa con Bugetti (Pd). Tuttavia il sondaggio di Emg per Toscana Tv racconta tutta un’altra storia: la possibilità di una clamorosa vittoria del centrosinistra, a Prato alleato coi 5 Stelle, al primo turno. Bugetti, infatti, è stimata attorno al 50%. Tutti i sondaggi pratesi, comunque, rilevano in maniera sostanzialmente ininfluente la corsa degli altri 4 candidati, proprio dal risultato difficile da sondare del terzo polo (qui unito) e della lista civica di Jonathan Targetti — stimati tra il 2 e il 5% — dipenderà l’andamento della gara e la possibilità stessa di andare al secondo turno. Molto, come detto, pare portare al ballottaggio. Ma in questo caso Emg parla chiaro: il centrosinistra nel testa a testa diretto vincerebbe con una forchetta molto più contenuta — 56% — dunque si amplia il margine di incertezza per l’esito finale, in vista dell’ultimo mese di campagna elettorale, senza dimenticare gli accordi che potranno essere stipulati dal 9 giugno.
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